Archivio Tag: Karlrecords

Ale Hop ‘Why Is It They Say A City Like Any City?’

(Karlrecords 2022) Il quarto album dell’artista sperimentale di origine peruviana (di stanza a Berlino), Ale Hop, viene concepito durante il periodo di lockdown, tramite una fitta rete di collaborazioni via internet, che coinvolge una dozzina di artisti sparsi per il globo. Tutto viene poi torto e trasformato, in una sorta di lungo viaggio psichedelico/elettronico/dronante, che s’interroga […]

Brian Harnetty ‘Shawnee, Ohio’

(Karlrecords 2019) Materiali d’archivio, donati/cercati/trovati/ e registrazioni raccolte sul campo. I suoni dei luoghi, le parole, le storie, “Shawnee, Ohio”. Un potente affresco ambientale dove l’etnografo sonico Brian Harnetty, intreccia il passato e presente di una piccola cittadina mineraria negli Appalachi dove si estraeva carbone. Il percorso intrapreso coinvolge Harnetty stesso dato che la sua […]

Arovane + Porya Hatami ‘C.H.R.O.N.O.S)’

(Karlrecords 2019) Di nuovo insieme il tedesco Uwe Zahn (Arovane) e l’iraniano Porya Hatami per quello che è il loro terzo album consecutivo su Karlrecords dopo “Organism” del 2017 e “Organism_Evolution” del 2018. Nel complesso, la loro quinta uscita come duo. “C.H.R.O.N.O.S.”, è delicato sussurro ambientale, dove i due artisti sperimentali fanno quel che meglio […]

AA. VV. ‘Karl Marx’s 200th!’

(Karlrecords 2018) Duecento anni dalla nascita del gran barbone, cosa resta di lui ecosa è diventato o ha prodotto il lascito filosofico/politico/sociale del soggetto in questione? La Karl  prova a interrogarsi e mutuar in suono e parole (vedi il bel bookletinterno) tal quesito. Risposte a riguardo poche, lasciti,mutazioni infide, torsioni non corrisposte del pensiero, son […]

Jens Pauly ‘r/f’

(Karlrecords 2017) Debutto solista a proprio nome per il musicista di Colonia, Jens Pauly. A sgambettar hc/punk/grind style nell’adolescenza, nel più aderente all’oggi, a dargli di black metal atmosferico con gli Ultha. Questo suo “r/f”, è aggraziata serie di straziati passaggi contemplativi, soffusi, distesi, sottilmente tormentosi. Introspezione e raccoglimento, suoni che organicamente, con sciolta naturalezza […]

Fret ‘Over Depth’

(Karlrecords 2017) Accelera grumi conosciuti di materia scorniana il nuovo progetto Fret del sor Mick Harris.(Napalm Death / Scorn / Lull / Painkiller, tralasciando frattaglie contributive assortite…). Tempestosa grandinata ritmica su fondo nero pece, bassi torcibudella e distorte scie ambient/isolazioniste a soffocar nel vuoto. Roba che continuamente si frattura esposta ad un seduttivo gelo (Lift […]

Laurent De Schepper Trio ‘Into Olymp’

(Karlrecords 2017) Il Laurent De Schepper trio (che negli anni si è ampliato, diventando un quartetto) è una formazione di Lipsia che si muove con agilità tra jazz e indie. Nell’ultimo album, nato da un viaggio in Grecia nel 2015, il gruppo esplora territori di confine proponendo abbinamenti basati sui contrasti, come nel brano Maria, […]

Arovane / Porya Hatami ‘Organism’

(Karlrecords 2017) Una serie di notturne ambientazioni sfocate sui bordi, detriti, silenzi, rintocchi lontani e una bava di vento fresco a pacificar il corpo nello sforzo dell’arranco. In occasione dei festeggiamenti per i dieci anni della Karlrecords, il duo composto dal musicista elettronico Berlin based Arovane e dallo sperimentatore iraniano Porya Hatami, si produce nella […]

Arovane / Porya Hatami ‘Organism’

(Karlrecords 2017) Una serie di notturne ambientazioni sfocate sui bordi, detriti, silenzi, rintocchi lontani e una bava di vento fresco a pacificar il corpo nello sforzo dell’arranco. In occasione dei festeggiamenti per i dieci anni della Karlrecords, il duo composto dal musicista elettronico Berlin based Arovane e dallo sperimentatore iraniano Porya Hatami, si produce nella […]

Zeitkratzer ‘Aus den Sieben Tagen’

(Karlrecords 2015) Gli Zeitkratzer, qui integrati dalla voce sciamanica (a volte gutturale, a volte ansimante) di Keiji Haino, eseguono la celebre, estremamente ardita, composizione di Karlheinz Stockhausen del 1968. Una performance intensa, ricca di tensioni (sono spesso i tessuti timbrici e gli spostamenti microtonali a generarle), che evoca riti ancestrali, abissi senza fondo, sinistre sensazioni […]