Archivio Tag: Improvvisazione

Zea + Oscar Jan Hoogland ‘Summing’

(Makkum / Paltenbakkerij / Klanggalerie 2020) Chitarra e campionatore per la one-man band Zea (Arnold De Boer), composizione istantanea e pianismo scavezzacollo per Oscar Jan Hoogland. Fra i due ci passan una ventina di anni. Oscar, Zea, prima se lo è beccato dal vivo in un festival al Paradiso di Amsterdam e la mattina dopo […]

Eco Chamber ‘Antinodal’

(Aut Records 2018)Il sound è un mix di elettronica e acustica, sì da offrire un Avant-garde jazz con venature psycho e una spruzzata di D&B. Il sax di Davide Lorenzon propone trame di suono sulle pulsazioni e sui tessuti sonori del synt di Michele Pedrazzi (che abbraccia un suono [che appare] analogico, un po’ vecchio […]

Mountweazel ‘Doublethink’

(Aut Records 2018) Libera e moderna improvvisazione, scrittura convincente, invenzione di tecniche strumentali non scontate, timbri decisi, interplay e capacità solistiche, energia e sviluppo progressivo dei materiali musicali, grande senso per l’efficacia performativa. Sono questi alcuni degli ingredienti del disco di Federico Eterno (sassofono contralto), Davide Lorenzon (sassofono tenore), Antii Virtaranta (contrabbasso), Adrian David Rock […]

Hilde Marie Holsen ‘Lazuli’

(Hubro 2018) Una rarefatta manciata di paesaggi sonori per la trombettista (+ effetti) norvegese Hilde Marie Holsen, a tre anni di distanza dal debutto “Ask”. Lente espansioni sonore, malinconico/crepuscolari, perfette per immersioni nel bianco assoluto. Ricerca emotiva brulicante di micro-dettagli, dove la tromba, usata anche non convenzionalmente come vero e proprio generatore sonoro, infetta e […]

Eric Chenaux ‘Slowly Paradise’

(Constellation Records 2018) Il lavoro di Eric Chenaux risponde con chitarra, voce ed elettronica a un interrogativo particolarmente impegnativo: che cosa vuol dire essere un songwriter nel XXI secolo? Le sei tracce si impegnano in un esperimento non banale di decostruzione della forma canzone sorretto da una apparentemente stridente (ma in realtà appropriatissima) vocalità calda […]

AA.VV. ‘Pavilion / Paviljonas’

(MICL 2018) Otto spazi di ricerca sonora per otto artisti contemporanei lituani, questa è “Pavilion”. Compilation assemblata e promossa dal Music Information Centre Lithuania (organizzazione non governativa che supporta compositori e musicisti locali). Selezione di estratti da audio per installazioni di video art, fotografia, design, sound-art e performance. Relazioni spazio/suono/ascolto, sperimentazione vocal/testuale (giornate polari, cani […]

The Star Pillow ‘Symphony For Intergalactic Brotherhood’

(Boring Machines 2018) Una serie di tracce impro, chitarra/effetti, registrate e mixate in casa. Tra chiaroscuri di corde in sollecitazione ambient-pastorale (My Dear Elohim), la serenità di una gelata invernale in silenzioso scioglimento (la cellula folk espansa di An Iinterstellar Handshake), particelle di materia in collisione amplificata (attriti e stridori), nella conclusiva e più imbronciata […]

Szilárd Mezei, Tim Trevor-Briscoe, Nicola Guazzaloca ‘Exuvia’

(FMR Records 2017) La mia ignoranza emerge sempre più spesso quando incontro un titolo di un disco che non capisco. Allora mi rivolgo subito a Wikipedia. ‘Exuvia’, dice appunto Wikipedia, “ è un termine usato in biologia per descrivere i resti di un esoscheletro dopo la muta di un artropode (insetto, crostaceo o aracnide). L’exuvia […]

Riding The Extremes ‘Riding The Extremes’

(Easy Finger 2018) Tra il 2012 e il 2013 il chitarrista/compositore contemporaneo Luca Brembilla, ha avuto la possibilità di vivere in Islanda e frequentare (e brevemente far parte), di una scena artistica libera, vitale, (a suo modo) estrema. Un gentil divampo collettivo, aperto al reciproco infettarsi. Riding The Extremes era (è), interessante documento sulla contemporaneità […]

Jochen Arbeit & Paolo Spaccamonti ‘CLN’

(Boring Machines-Escape from Today 2018) Il rigore della simmetria e la libertà della sperimentazione conducono le chitarre di Paolo Spaccamonti e di Jochen Arbeit in una quantità di luoghi niente affatto rassicuranti, in cui l’ordine si tramuta in oppressione spaesante mentre la distorsione e la manipolazione del suono dischiudono al contrario una possibilità di fuga. […]