Nuova esplorazione da “spider” musicale dell’incredibile universo sonoro che ci circonda e ci accompagna in ogni dove, che mi porta questa volta a parlare di una interessantissima label italiana, la Four Flies Records, specializzata in colonne sonore e library music degli anni ‘60, ‘70, ‘80 in avanti. La mia attenzione è stata attirata dalle proposte particolari che la label propone periodicamente e non mi sono fatto scrupoli nel contattare Pierpaolo de Sanctis e farmi raccontare da lui vita, suoni, e visioni di questa interessante realtà musicale. A voi la lettura.
Come è nata l’idea di fondare la label Four Flies Records?
Dalla mia passione per le colonne sonore e la library music italiana degli anni d’oro, i ’60, ’70 e ’80. Da storico del cinema, prima ancora che da collezionista di dischi, mi sono reso conto di quanti tesori incredibili fossero andati perduti o mai pubblicati. Ho pensato: “Perché nessuno li ristampa?”. E così mi è venuta l’idea di recuperare queste musiche, spesso fisicamente, andando a scavare nei vari archivi di nastri dei compositori, per ristamparli per farli conoscere al pubblico e salvarli dall’oblio.
Ad un primo esame si evince che le vostre produzioni siano dedicate prevalentemente alle colonne sonore e alla library music. Il motivo di questa scelta?
Perché è un mondo fatto di musica incredibile, che per anni è rimasta sepolta. Le colonne sonore italiane di quel periodo erano pura sperimentazione: jazz, funk, elettronica, psichedelia… suoni ancora oggi attuali. L’idea di recuperare qualcosa di mai ascoltato prima, e di renderlo disponibile per il pubblico contemporaneo, è il motivo stesso che manda avanti la label.
La vostra proposta musicale è cambiata negli anni?
Diciamo che si è ampliata. Siamo ancora molto legati alle nostre radici ma da qualche anno abbiamo deciso di dare spazio anche ad artisti contemporanei, la cui musica richiama in qualche modo quella dei grandi compositori di library e soundtrack. Ci piace pensarci un po’ come un ponte tra passato e presente.
Voi pubblicate le vostre produzioni nel formato vinile. Quali sono le motivazioni di questa scelta? Avete in mente altri formati come CD, la cassetta o il digitale? Quale formato secondo voi riesce ad esprimere meglio la vostra filosofia di Musica?
Il vinile è sicuramente il formato che più rispetta l’identità sonora di quello che pubblichiamo. E poi per noi è infinitamente più cool di qualsiasi altro formato fisico, c’è poco da fare. Detto questo, pubblichiamo anche in digitale per permettere a tutti di accedere alla nostra musica, e non escludiamo altri formati, come il CD o le cassette, formato con il quale abbiamo collaborato di recente con i nostri amici di Dirt Tapes.
Cosa ne pensate delle coproduzioni tra label discografiche?
Tutto il bene del mondo. Siamo sempre molto aperti a collaborazioni con etichette vicine o lontane, per sostenere un progetto che richieda una disponibilità di risorse e competenze diverse. Anche nel prossimo futuro usciranno diversi progetti in collaborazione con altre label, di cui però non possiamo ancora anticipare nulla.
Che ne pensate dei social per promuovere la conoscenza e l’ascolto della musica della vostra label? Siete attivi sui social?
Sono fondamentali, inutile negarlo. Siamo attivi su diverse piattaforme. Ti permettono di far arrivare la tua musica ovunque e di raccontare anche quello che c’è dietro ad essa. Tra i nostri obiettivi c’è sicuramente quello di continuare a crescere sui social per ampliare la nostra platea.
L’essere localizzati in Italia vi ha fatto scoprire un pubblico attento alla musica che proponete?
Sì e no. In Italia c’è uno zoccolo duro di appassionati, ma a essere onesti troviamo ancora più interesse all’estero: Regno Unito, Stati Uniti, Francia… È bello vedere come la musica italiana di quegli anni sia amata e ricercata in tutto il mondo.
Possibili progetti futuri come un documentario e/o un libro che racconti la storia della label?
Magari un giorno ci riusciremo! Il lavoro di ricerca dietro ogni uscita è incredibile, e spesso ci imbattiamo in storie affascinanti di compositori, musicisti e produttori dell’epoca. Sarebbe un modo per portare alla luce quello che altrimenti non riusciamo a raccontare.
Chiusa dell’intervista: le prossime uscite in cantiere?
Il 9 maggio è in uscita il primo LP di Azzurro 80. Un compositore romano che fa della sua bandiera sonoro gli anni ’80. E poi ovviamente continueranno a uscire colonne sonore inedite, una in particolare, per un giallo anni ‘70 che ho sempre sognato di poter riportare alla luce un giorno o l’altro. Ma non posso ancora rivelare molto.
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