Archivio Autore: Filippo Focosi

Evan Ware ‘The Quietest of Whispers’

(Neuma Records 2023) A ulteriore riprova della vivacità della produzione contemporanea americana per compagini orchestrali, giunge questa nuova pubblicazione della Neuma Records, che ci presenta le prime due sinfonie del compositore (nonché teorico della musica) Evan Ware, scritte tra il 2014 e il 2019. Nessuno dei due lavori segue lo schema formale classico della sinfonia, […]

Anna Castellari ‘Hidden Treasures: Harp Sonatas in Exile’

(Da Vinci Classics 2023) Sono ormai diversi anni che l’arpa sta conoscendo una sorta di rifioritura nel panorama della musica cosiddetta colta, tanto che si può parlare a tutti gli effetti di una “harp reinassance”. Limitandoci al territorio italiano, a partire dall’intenso lavoro di valorizzazione del repertorio contemporaneo, e di quello classico meno conosciuto, compiuto […]

P. Ben-Haim et al. ‘Composing Israel: The First Three Generations’

(Neuma Records 2023) Questa nuova produzione discografica targata Neuma Records ci offre uno spaccato significativo, ancorché inevitabilmente parziale, della musica di tradizione classica composta da autori israeliani a partire dalla quarta decade del Novecento fino ai nostri giorni. Non poteva ovviamente mancare Paul Ben-Haim, presente con una breve quanto incisiva toccata per pianoforte, posta simbolicamente […]

Ben Verdery & Ulysses Quartet ‘A Giant Beside You’

(NFR 2023) In questa nuova, entusiasmante uscita discografica targata New Focus Recordings, il chitarrista e compositore americano Benjamin Verdery, in compagnia del quartetto d’archi Ulysses Quartet, esegue pagine intense e ispirate, per la maggior parte inedite, scritte – o arrangiate – per questo organico da autori contemporanei. Partiamo subito dall’eccezione, che è anche uno degli […]

Timothy Schwarz ‘The Living American’

(Albany 2023) In questa nuova uscita per la Albany Records, sempre attenta a valorizzare il patrimonio musicale americano, il violinista Timothy Schwarz, brillantemente accompagnato dall’altrettanto esperto pianista Charles Abramovic (tranne ovviamente che nei brani solistici), ci offre uno spaccato della musica contemporanea statunitense di tradizione cameristica attraverso una selezione di composizioni di autori viventi, accomunate […]

Agnese Toniutti ‘John Cage: Sonatas & Interludes’

(Neuma Records 2023) Come tutti (quanto meno tra gli appassionati di musica del Novecento, in special modo americana) sanno, la produzione di John Cage risalente agli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso è ben diversa da quella successiva alla svolta Zen degli anni Cinquanta. La seconda, giustamente connotata come aleatoria, traduce in note una […]

William Duckworth ‘The Time Curve Preludes’

(Neuma Records 2023) Mi ero imbattuto in una manciata di preludi pianistici del compositore americano William Duckworth (1943-2012) qualche anno fa (in particolare, grazie a una incisione delle sorelle Labeque dedicata alla musica minimalista), rimanendone fin da subito colpito e ammaliato. Da allora, ho sperato che ne fosse realizzata una nuova ed esaustiva registrazione – […]

Galan Trio ‘Kinesis’

(Neuma Records 2023) Ennesima prova che una delle capacità degli artisti è quella di lavorare creativamente pur sottostando a limiti autoimposti o dettati da contingenze esterne, questo doppio Cd della Neuma presenta composizioni originali composte da autori provenienti da università americane, cui l’intraprendente Galan Trio – al secolo, Petras Bouras, Babis Karasavvidis, Marina Kolovou, rispettivamente […]

Subconscious Trio ‘Water Shapes’

(Da Vinci Jazz 2022) Il Subconscious Trio – trio jazz tutto al femminile formato da Monique Chao al pianoforte e (occasionalmente) alla voce, Victoria Kirilova al contrabbasso, e Francesca Remigi alla batteria – è il protagonista di questo ottimo esordio discografico per la Da Vinci Jazz. Le otto tracce, firmate dalle stesse musiciste, rilevano una […]

Timothy McAllister ‘Project Encore Vol.1’

(Neuma Records 2022) Lo confesso: non sono mai stato un grande amante dei bis. Nella maggior parte dei casi mi sembrano un inutile prolungamento di un concerto che ha già raggiunto la sua compiutezza, quando non una (seppur esile) minaccia alla coerenza del programma eseguito. Che dire, tuttavia, di un programma costituito interamente da bis? […]