P. Ben-Haim et al. ‘Composing Israel: The First Three Generations’

(Neuma Records 2023)

Questa nuova produzione discografica targata Neuma Records ci offre uno spaccato significativo, ancorché inevitabilmente parziale, della musica di tradizione classica composta da autori israeliani a partire dalla quarta decade del Novecento fino ai nostri giorni. Non poteva ovviamente mancare Paul Ben-Haim, presente con una breve quanto incisiva toccata per pianoforte, posta simbolicamente ad apertura del Cd. Possiamo dire che il suo neoclassicismo intriso di riferimenti folk abbia influenzato alcuni autori a lui successivi (penso ad esempio al capriccio di Tzvi Avni o – seppure in modo meno diretto – all’Arabesque per flauto e arpa di A. Maayani, quest’ultimo improntato agli stilemi della musica araba). In prevalenza tuttavia abbiamo a che fare con composizioni di matrice sperimentale, tra le quali Bashrav di Betty Olivero, caratterizzato da un linguaggio asciutto, spigoloso e di notevole pathos, insieme ai sinistri collage elettroacustici di T. Fleischer e A. Shapira, e alle tre romanze (assai poco romantiche) di A. Ben-Shabetai, molto vicine al linguaggio dodecafonico. Chiude questo interessante Cd Wire di Oded Zehavi, il brano più esteso (sia come organico che come lunghezza) tra quelli qui eseguiti, e anche, a mio avviso, il più emotivamente connotato, in virtù di una riuscita miscela di canti ebraici sinagogali, echi di musica mediorientale, monolitici passaggi declamatori, e ampie distese sonore che evocano (nelle parole dell’autore) “il sentimento espansivo del deserto”.

Voto: 7/10

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