Archivio Autore: Stefano Oliva

Jochen Arbeit & Paolo Spaccamonti ‘CLN’

(Boring Machines-Escape from Today 2018) Il rigore della simmetria e la libertà della sperimentazione conducono le chitarre di Paolo Spaccamonti e di Jochen Arbeit in una quantità di luoghi niente affatto rassicuranti, in cui l’ordine si tramuta in oppressione spaesante mentre la distorsione e la manipolazione del suono dischiudono al contrario una possibilità di fuga. […]

Trio Galactus ‘Trio Galactus’

(Improvvisatore involontario 2018) La cultura ‘alta’ ha ormai accolto la graphic novel nel numero delle forme espressive codificate. Ma questo restyling del sistema delle arti contemporaneo non tocca più di tanto il lavoro del Trio Galactus, che si rifà fieramente e genuinamente al mondo del fumetto, realizzando un progetto musicale senza fronzoli che non dissimula […]

La Compagnia del Trivelin – Barbiero, Savoldelli, Zorzi ‘Nella Terra dei Frippi’

(Kutmusic 2018) Sciamanesimo ed elettronica (Spheric Layers) aprono “La terra dei Frippi” di Berbiero (batteria e percussioni), Savoldelli (voce ed effetti) e Zorzi (chitarra e affini: le cosiddette ‘zorzerie’). Il rumorismo di Work…a Continuum Disease, con il suo inquietante recitativo che si fissa in un mantra apocalittico, prepara la strada a una delle due ‘cover’: […]

Samo Salamon, Szilàrd Mezei, Achille Succi, ‘Free Sessions Vol. 1: Planets of Kei’

(ZAIKS/BIEM 2017) Il progetto, che vede per la prima volta Salamon alla chitarra acustica e alle prese con una successione di pure improvvisazioni, esplora le diverse combinazioni possibili tra viola, fiati (clarinetto basso e sax alto) e sei corde. In più di un’occasione si assiste a un percorso che va dal complesso al semplice, dagli […]

Enzo Rocco, Ferdinando Faraò ‘Fields’

(Setola di maiale 2017) Quando parte la bacchetta sul ride all’inizio di Splinters capisci che ci sarà da divertirsi. La batteria di Ferdinand Faraò e la chitarra di Enzo Rocco danno vita a un gioco di improvvisazione pura e di esplorazione delle diverse possibilità ritmiche e timbriche dei loro strumenti. Ma quello che mettono in […]

Lisa Mezzacappa ‘Glorious Ravage’

(New World Records 2017) Il nuovo progetto della contrabbassista Lisa Mezzacappa nasce dalla collaborazione tra 14 performers provenienti dalla scena jazz della San Francisco Bay e 4 film makers: il frutto di questa sinergia è un ‘ciclo panoramico di canzoni free jazz’ dedicate ad alcune avventurose figure di esploratrici del XIX secolo. Dieci tracce affascinanti […]

Giovanni Benvenuti ‘Dissolvenze’

(Improvvisatore Involontario 2017) Giovanni Benvenuti, classe 1989, esce dai territori più consueti dell’improvvisazione e, con il suo sax, incontra il quartetto d’archi. Inteso in un’accezione più consueta, come nella traccia – lirica, cinematografica – che dà il titolo all’album, o in una forma più innovativa (ascoltate il brano In minore, dove lo sfregamento dell’archetto rivela […]

Angèle David-Guillou ‘En mouvement’

(Village Green Recording 2017) Francese di nascita ma londinese d’adozione, Angèle David-Guillou è alla seconda prova come compositrice di musica strumentale, sebbene la sua carriera (come songwriter, con lo pseudonimo Klima, e come figura di punta dell’art-rock, con i Piano Magic) abbia radici più lontane. Nove tracce che compongono un lavoro elegante, ricercato e ricco […]

Obsolete Capitalism Sound System ‘Chaos sive Natura. Electric Tree and Electronic Rhizome’

(Noncopyriot 2017) In linea di massima esistono due modi, alternativi, di coniugare musica e filosofia: o ricomprendere la prima nella seconda, facendone un oggetto di studio (è il caso della ‘filosofia della musica’), o lasciare che la teoria innervi la prassi compositiva, fino a che non venga alla luce una ‘musica filosofica’. Quest’ultimo percorso è […]

Rez Abbasi Invocation ‘Unfiltered Universe’

(Whirlwind Recordings 2017) Il chitarrista americano (ma nato in Pakistan) Rez Abbasi consegna il terzo capitolo della trilogia prodotta a partire dal 2008 dal suo ensemble, Invocation. E ci regala sette tracce complesse e suggestive. A partire da Propensity, in cui l’impianto jazz lascia spazio (soprattutto in alcune frasi finali del sax di Rudresh Mahanthappa) […]