Gabriel Paiuk ‘Degrees Of Transparency’

(Unsounds 2025)

In questo pomeriggio di rovente leccata d’estate: nell’alto della mia torre, il vento bisbiglia tra una finestra e l’altra, nel mezzo zona cucina/soggiorno/relax/riposo, bello (effetto stereo sempre in sbilancio se sei culturista audio, sappilo).
Ore 15.43, ameboide terzo piano, levita trap, sento brutte parole salire dalla tromba delle scale, la di fronte di palazzo vicina, di centrifuga sul balcone impazza, clacson in modalità fisso/dronante parte.
Chiudo i miei infissi a tenuta di rompicoglioni.
Il pianista/compositore argentino Gabriel Paiuk s’offre.
Secondo volume di una serie realizzata dall’Echonance Festival di Amsterdam (prima uscita Phill Niblock).
Coordinate feldmaniane in controllata caduta, parecchia movimentazione materica, rumore di fondo, in assetto di non poco sinfonico che si tiene per i capelli da solo, cose che cadono e si chiudono, ripetizioni, tempo e suo logoramento.
Non buttato via un tanto al peso, (paion) eventi ricercati/auspicati.
Amo i miei infissi.

Voto: 7/10

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