Settimo appuntamento dedicato alla scoperta di direttori, gestori di musei e collezionisti accaniti del “caro e vecchio” Rock, e non solo, in tutte le sue manifestazioni sonore. Scrivo non solo perché con le ultime interviste sto esplorando realtà che conservano vari generi di memoria sonora, oltre a quella Rock. Prima: Rolando Giambelli, Beatles Museum di Brescia (qui). Seconda: Tiziano Gerli, Clash City Rockers Cafè, museo dedicato ai Clash e al loro mondo (qui). Terza: Mariano Freschi, associazione MADE IN ROCK, incredibile collezione di centinaia di bassi, chitarre, amplificatori (Kinks, Kiss, Deep Purple, Led Zeppelin, ecc.), di memorabilia, poster, gadget della Storia del Rock (qui). Quarta: Jacob McMurray, Director of Curatorial Affairs del MoPOP – Museum Of Pop Culture di Seattle (qui). Quinta: Sawako Ishii dell’Hamamatsu Museum of Musical Instruments, Giappone (qui). Sesta: B. George, direttore dell’ARChive of Contemporary Music di New York (qui). Ora ritorno “virtualmente” in Italia per intervistare Sonia Martone, Direttrice del Museo nazionale degli strumenti musicali di Roma. La Dottoressa Martone si è mostrata disponibile a parlare della nascita, della storia, delle collezioni e soprattutto della quotidianità di questo importante museo che raccoglie strumenti e “suoni” da ogni parte del mondo e da ogni epoca passata e presente. A voi, come scrivo sempre, la lettura e poi chiaramente vi consiglio un giro nel sito del museo, una miniera di immagini e informazioni incredibili.
Quando e perché è stato fondato il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali?
Il Museo nazionale degli strumenti musicali è stato fondato nel 1974 per volere della prima direttrice, Luisa Cervelli. Non esisteva in Italia, a differenza delle principali capitali europee, un museo dedicato agli strumenti musicali.
Il Museo accoglie oggi oltre tremila esemplari di varia epoca e provenienza, dei quali circa ottocento sono esposti.
Qual è stata l’inspirazione iniziale?
Il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, si è sviluppato intorno alla collezione acquistata dallo Stato Italiano nel 1949 dal tenore Gennaro Evangelista Gorga (1865-1957) il quale dedicò la quasi totalità del suo patrimonio e della vita al collezionismo rinunciando ad una carriera lirica fulgida e promettente. La collezione di strumenti musicali è di una tale ricchezza e complessità che la rende unica.
Dove si trova?
Il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali ha sede a Roma in piazza Santa Croce in Gerusalemme nella Palazzina Samoggia. La sede nasce come caserma di fanteria intitolata a “Umberto I”, poi denominata “Principe di Piemonte” ed edificata tra il 1900 e il 1919.
Quali strumenti e quali collezioni sono presenti all’interno del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali?
Il museo accoglie strumenti musicali di tutte le classi strumentali e di tutte le epoche. Alcuni sono pezzi unici straordinari. Grazie all’appassionata cura della sua prima direttrice Luisa Cervelli si aggiunsero nel corso degli anni opere di interesse fondamentale per la storia dell’organologia, come il pianoforte costruito da Bartolomeo Cristofori nel 1722, l’Arpa Barberini o il gruppo di cornamuti torti cinquecenteschi del bavarese Joerg Weier. Il museo continua ad arricchirsi. Risale al 2021 l’acquisizione del violino detto Il Portoghese di Andrea Amati del 1567 e recentemente il famoso artista e collezionista Pablo Echaurren ha messo a disposizione del Museo la sua straordinaria collezione di bassi elettrici
C’è qualche aneddoto interessante intorno al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali?
L’aspetto che viene maggiormente sottolineato quando lo si visita è quello di trovarsi con una puntuale completezza nella storia della musica attraverso numerosi e preziosi testimoni di ogni famiglia strumentale, di ogni periodo, dalle origini alla contemporaneità, e di ogni contesto musicale, inclusi rarissimi pezzi originali risalenti all’antichità.
Il museo è visitato da molte scuole e molto spesso i bambini tornano per mostrarlo ai loro genitori.
Qual è il modo migliore per vivere il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali?
Per vivere appieno il Museo bisognerebbe consultare i canali informativi e il sito web e programmare la visita in occasione di una delle numerose iniziative (concerti, seminari, conferenze) che vi si organizzano e dedicarsi almeno un intero pomeriggio. Il Museo è dotato di pannelli informativi in italiano e inglese e la visita può essere svolta autonomamente, ma si consiglia di approfittare delle visite guidate curate dal personale del Museo. Le visite sono incluse nel costo del biglietto e sono organizzate ogni sabato.
Il museo è aperto a collaborazioni esterne?
Il Museo collabora con università, enti di ricerca, conservatori, associazioni musicali e altri musei: è un luogo aperto al dialogo e al confronto interdisciplinare.
Avete in mente possibili sviluppi? Per esempio un libro oppure un documentario che racconti la sua storia attraverso interviste e video?
E’ in programma la redazione della guida generale del museo e di guide tematiche, sono stati realizzati numerosi video e sarebbe molto interessante realizzare un documentario.
Progetti futuri oppure esibizioni in corso?
il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali sta affrontando il complesso riallestimento, attraverso un’azione di miglioramento dell’attuale assetto del Museo, estesa ai diversi livelli, architettonico, museologico ed impiantistico.
Si tratta di un programma articolato, che si svilupperà nell’arco dei prossimi 2 anni. I lavori sono in corso. La possibilità di affrontare la realizzazione in cantieri distinti sta consentendo di tenere il Museo sempre aperto e di organizzare attività che presentano “il museo che verrà”, stimolando così l’interesse con le aperture progressive degli ambienti offerti alla nuova fruizione.
I visitatori, gli studiosi e i musicisti hanno la possibilità di percorrere tutti gli spazi che rimarranno aperti e potranno partecipare al restauro delle opere che saranno poi esposte, visibili in cantieri trasparenti, con la possibilità di avere occasioni di confronto con le diverse professionalità coinvolte.
Imminente è l’apertura della sezione dedicata alla musica nel mondo.
Sono in corso importanti rassegne di musica antica, di musica da camera e di world music.
Il 27 marzo 2025 prenderà il via la terza edizione della rassegna Resonare Fibris che vede gli strumenti del museo suonati da artisti di fama internazionale.
Fino al 25 maggio è in corso la mostra “Wixarika Arte Sacra. La musica e le tradizioni mistiche nell’Arte Wixarika” A cura di Roxana Drexel e Sonia Martone con fotografie di Regina Alcocer. Che presenta la straordinaria collezione di strumenti musicali creati dalla comunità messicana Wixárika di Jalisco, poste in dialogo con gli strumenti musicali del Museo.
Sono in programma mostre e nuove rassegne. Il prossimo passo sarà quello di esporre l’intera collezione di bassi elettrici di Pablo Echaurren, di avviare la sezione contemporanea e di realizzare un laboratorio didattico che mostra come si costruiscono gli strumenti musicali.
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