Rich Halley 4 ‘Dusk and Dawn’

(Pine Eagle Records 2024)

Il quartetto di Rich Halley incide sette tracce di improvvisazione collettiva. Il quartetto vede (Halley stesso al tenore, Micheal Vlatkovich al trombone, Clyde Reed al basso, Carson Halley, il figlio del leader, alla batteria.

Benché la composizione rimanga fedele a uno schema fatto di tema e improvvisazione, e benché lo stile rimandi a un qualcosa dal sapore post-bop, c’è un qualcosa che invece rende la musica fresca e nuova. Questo qualcosa non credo sia altro che un grandioso interplay tra i quattro: i fiati dialogano tra loro, e quando si sovrappongono non parlano all’unisono, ma dicono cose diverse. La sezione ritmica supporta questo dialogo con un beat indiavolato, facendo emergere i nervi tesi che sottostanno alla melodia. Ritmo, armonia e melodia non sono parametri subordinati l’uno all’altro, ma sono liberi di andare per la loro strada, che inaspettatamente corre parallela a quella degli altri.

Tutti improvvisano: non sento cliché, leaks, cose già udite.

L’esperienza che più si avvicina nella mia testa è quella particolare fase della musica afroamericana che si chiamava armolodica: non è propriamente free, si sente ancora una fonte jazzistica nella matrice compositiva.

Tuttavia, la composizione è fatta soprattutto dai musicisti, dal loro spirito, dal loro dialogo.

Voto: 8/10

Rich Halley Home Page

Lascia un commento