(30M Records 2025)
Terzo album per il compositore iraniano Saba Alizadeh.
Sintetizzatori modulari, nastri, laptop, no-input mixer, parecchi effetti a pedale, le corde del Kamancheh (una sorta di violino a punta, strumento tradizionale persiano), le voci di Andreas Spechtl, Sanam Maroufkhani e Leila Rahimi.
Di vuoti rintoccanti e stringhe sinfoniche in dissoluzione, lo sguardo e il pensiero ad un’oltre, che prima o poi dovrà necessariamente giunger (la libertà, non è un capriccio passeggero e costa oltre quel che noi possiamo concepire).
Elettroacustica non immune dalla realtà che la circonda (che tenera non è).
Potente, tesa e fiera, a tratti cupa, ma tangibile, la spinta verso un fuori dove ogni cosa è luce.
Voto: 7,5/10