Ventura ‘Superhead’

(Vitesse/Irascible 2025)

“Superhead” è il quinto album del terzetto svizzero in ventidue anni, ma il sound non si discosta molto dai lavori precedenti. L’indie-noise che caratterizza il sound dei Ventura è più o meno lo stesso, segno che invecchiando i tre artisti hanno bisogno di stare nella loro confort-zone. E noi con loro, quindi ci sentiamo rassicurati.
Le salite e discese di Advertiser suonano come degli Helmet spogliati della loro parte più metal, al contrario di Freeze In Hell, che su una base elettro-acustica corrono svisate chitarristiche come lamiere, o la fragorosa Patron Saint, tanto contratta e retratta su se stessa, ma che vira verso il noise-metal con cambio di registro stilistico.
Discorso a parte merita Optimistic, costruita sulla studiata ed efficace contraddizione di una voce suadente e un sound che progredisce verso un noise-shoegaze sempre più avvolgente e totalizzante.
Intriga, invece, Most Arts, che parte con un mood post-rock in salsa Fugazi per approdare sulle spiagge cariche di rumore.
C’è spazio anche per l’indie-pop-noise nella ballatona di In Me, There Are There.
Abbiamo proprio bisogno di questi punti fermi!

Voto: 9/10

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