
(Altrock Records/Ma.Ra.Cash Records 2025)
Il musicista lucchese Stefano Giannotti fin dal 2014/15 porta avanti pazientemente, tra gli altri, il progetto didattico Orchestra SMS (letteralmente sta/dovrebbe stare per Scuola di Musica Sinfonia); fedele alle sue coordinate di musicista “avant”, lo fa in maniera particolare e sicuramente “spiazzante”, sin dalla scelta delle canzoni. In questi quindici brani di “Musica Sparpagliata”, tra il Battisti post-Mogol e il “progressive” internazionale più o meno avventuroso, Giannotti svezza giovani musiciste/i.
Si inizia proprio con Sea Song di Robert Wyatt, simbolo canterburyano che qui diventa cameristico, con la voce di Giada del Grande; passando a La metro eccetera battistiana/panelliana, si mantiene il giro strumentale. Venus In Furs è molto simile all’originale velvetiano, con le voci di Jacopo Di Grazia e Francesca Pezzuti e in aggiunta un arrangiamento di strada. Con Water della Third Ear Band si “gioca in casa”, come – in un certo modo inesplicabilmente – con Some Guys dei Tuxedomoon.
Molecole di Mario Lavezzi e Mogol riprende la stagione del “progressive” – italiano questa volta – ripescando un brano del 1974; Cochi Loni in cinese (canta Elisa Cheng) è dei Young Marble Giants. I quattro brevi movimenti di Sysyphus parlano il linguaggio schietto della contemporanea; Il re del mondo di Franco Battiato porta invece un pizzico di spiritualità (e di ieraticità). Mistero è l’altro reperto del Battisti 1982, quello degli enigmatici spazi (che vengono resi molto bene).Nostalgia di David Sylvian è malinconica (ancora canta del Grande); la finale, bowieana Memory of a Free Festival suggella un disco a suo modo abbastanza riuscito.
Bravi, bene.
Voto: 7/10
Link: “Musica Sparpagliata” sul Bancamp di Altrock
