Virgil Thomson, ‘Portraits, Self-Portraits and Songs’

(Everbest Music Media, 2020)

Virgil Thomson fu un compositore straordinario e un grande critico musicale che contribuì in maniera definitiva all’affermazione del linguaggio musicale propriamente americano. Nato nel 1896, si trasferì a Parigi durante i ‘magnifici anni ‘20’ venendo a contatto con i più grandi musicisti europei del periodo, stringendo un forte legame con Gertrude Stein e prendendo lezioni da Nadia Boulanger che, in quel periodo, educò e forgiò, letteralmente, le menti dei più grandi musicisti americani a partire da Aaron Copland. Nel 1949 vinse il prestigioso premio Pulitzer con la colonna sonora: Louisiana Story. Questa recente uscita in doppio CD dal titolo ‘Portraits, Self-Portraits and Songs’ curata dal pianista Anthony Tommasini, che è anche ottimo esecutore al pianoforte di tutti i brani presenti, propone nel primo disco, una raccolta delle Songs per voci e pianoforte, in cui lo stile neoclassico, elegante, espressivo e raffinato di Thomson rifulge in tutto il suo splendore, regalandoci delle miniature vocali di grande bellezza. Il secondo disco contiene, invece, alcuni suoi lavori cameristici, per piano solo, per violino e pianoforte o per gruppi di strumenti, il cui fil rouge è il tema del ritratto: una raffigurazione in musica di artisti, persone, collaboratori da lui conosciuti e incontrati in vita, o personalità del mondo dell’arte che lo ispirarono. Uno dei Six Selected Portraits for Piano, dall’andamento contrappuntistico è, ad esempio, dedicato proprio a Copland, col quale collaborò sin dal 1920. Anche in questo caso trattasi di miniature musicali: tutte composizioni piuttosto brevi, (alcune solo di qualche secondo), che, in poche, cesellate battute, riescono a condensare grande musica ed inventiva.

Voto: 8

Luciano Feliciani

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