Matteo Tundo ‘Zero Brane’


(Aut 2015)

Matteo Tundo (chitarra) ci offre un album molto interessante (una sorta di concept album mi verrebbe da dire), messo su insieme a musicisti di valore: spiccano i fiati di Piero Bittolo Bon e gli archi di Emanuele Parrini. Si tratta di composizioni originali (eccetto Twelve Tone. Tune Two di Bill Evans), che alternano lo sprigionamento di un’intensa energia ad ampie estensioni meditative, mai però prive di suspence. A volte dopo inizi esitanti – come in Monog, in cui il violino vaga per un po’ in cerca delle sue note fino all’entrata decisa di batteria e basso e all’arrivo di sax e tastiere grazie a cui il gruppo si presenta al gran completo – si articolano con un’efficace decisione ritmica. Altre volte, come nella traccia che dà il titolo all’album (un titolo che riecheggia la teoria delle stringhe) la musica resta sospesa in un’attesa che dovrà aspettare la seguente Idea (questo il titolo del brano), per poter nuovamente decollare; oppure continua ad aleggiare free nell’universo sonoro (Symmetries of the Universe), o si esprime in una versione decostruita della composizione di Evans, o sfuma nel vuoto della fine (Antimateria). Un disco intenso, da ascoltare.

Voto: 8

Alessandro Bertinetto

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