The Conformists ‘Midwestless’

(Computer Students 2024)

Quinto lavoro per il gruppo del Missouri, che è diventato un trio. Se squadra che vince non si cambia, anche questa volta il gruppo si è affidato alle sapienti mani del produttore Al Beanie e al mitico studio Electrical Audio di Steve Albini in quel di Chicago.
La formula dunque è sempre quella della miscelazione tra noise e post-rock con una maggior tendenza verso il noise e ancor più verso il math.
I brani di “Midwestless” sono sei, ma il primo dura soltanto dieci secondi, mentre già con Song for Rincón Pío Sound il trio ci porta dalle parti del noise isterico di matrice shellacchiana, per poi destrutturare il sound in Psh Psh con passaggi dal math a sonorità più orientate ad un post-rock vibrante.
Se in Wrong Off il trio si diletta a spiazzarci con vari cambi di registro stilistico, inMr. Biron il suono viene spezzato, reso teso, per poi renderlo più accogliente. Tuttavia, è con la conclusiva Five-Year Napsence che il trio sciorina tutto il suo scibile dei migliori suoni della Chicago dei ‘90, in poco meno di dodici minuti dilata il math e in modo inconsapevole e graduale il brano viene portato verso un post-rock talvolta bluesato e saltellante.
In fondo perché uscire dagli anni ‘90?

Voto: 8,5/10

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