Intervista con Anthony Kelly e David Stalling, fondatori e direttori della label Farpoint Recordings


La Farpoint Recordings è una label musicale irlandese attiva da parecchi anni, con le sue interessanti produzioni presenti nel mondo digitale di Kathodik. L’etichetta pubblica lavori, che vanno dalla sound art, alla field recording, alla nuova musica e musica improvvisata, che presentano sempre un packaging inventivo, ben accolti in Kathodik. Per saperne di più sulla Farpoint Recordings e sulle sua filosofia, ho deciso che era giunto il momento di intervistare Anthony Kelly e David Stalling, fondatori e direttori dell’etichetta. Anthony e David parlano del loro background artistico, del loro processo collaborativo e di come l’etichetta è nata e molto altro ancora, fornendo uno sguardo affascinante dietro le quinte di Farpoint Recordings. Un ringraziamento a Eleonora Ottaviani per il suo aiuto nella traduzione (foto in home di Bartosz Nowak).

Qui trovate la traduzione in Lingua Inglese

Quali sono le origini dell’etichetta discografica? Come è nata l’idea? Quali ispirazioni ci sono state? A quali modelli, se ci sono stati, si è fatto riferimento?

Noi (AK & DS) collaboriamo su opere sonore e visive (oltre a mantenere le nostre pratiche artistiche individuali), e abbiamo deciso di creare la Farpoint Recordings come piattaforma per pubblicare piccoli set del nostro lavoro in edizioni fatte a mano. Fare edizioni firmate di 75 o 100 copie, in un primo momento è stato molto gratificante, creare le opere audio e video e poi progettare e assemblare insieme la copertina. È così che è iniziata la Farpoint Recordings – con un’etica da autoproduzione che gli ha permesso di pubblicare le registrazioni abbastanza rapidamente. Da lì si è evoluta, con edizioni fatte a mano più elaborate, con amici artisti come Artificial Memory Trace, Projector Collective, Alan Lambert e Jay Roche. Il lavoro è stato creato nello spirito di collaborazione, sperimentazione e apertura – qualcosa che speriamo si sia mantenuto fino ad oggi. E c’è ancora una continuazione del carattere “Do It Yourself”, perché alcune delle nostre più recenti versioni richiedono ancora l’assemblaggio a mano.

Dove si trova la label?

La Farpoint Recordings ha sede in Irlanda, a Dublino, e fin dall’inizio ha adottato un approccio equilibrato per pubblicare il lavoro di artisti nazionali e internazionali come Danny McCarthy, Mick O’Shea, Karen Power, Fergus Kelly, QME, Nad Spiro, Christina Kubisch, Steve Roden, Jed Speare e Stephen Vitiello. Artisti che lavorano nei settori della sound art, della nuova musica, dell’elettronica e delle pratiche di field recordings, aree tematiche ricche di possibilità creative. Il cuore della label è composto da noi due: Anthony Kelly e David Stalling, e collaboriamo regolarmente con l’artista e fotografa Doreen Kennedy sulle presentazioni di opere d’arte. Siamo un piccolo team che riesce a coprire molte aree, tra cui la registrazione audio, lo sviluppo dell’opera d’arte e la promozione delle uscite.

Come scegliete le produzioni?

E ‘un processo abbastanza aperto: entrambi cerchiamo di mantenere un orecchio aperto per le cose che accadono là fuori ai margini. Uno dei nostri primi CD, un progetto chiamato ‘The Sound We Are Now’, ha invitato artisti nazionali e internazionali che lavorano con la musica creativa a inviarci una traccia. Questo ha aperto molte possibilità creando associazioni e amicizie, che si sono mantenute fino ad oggi. Molte uscite sono nate dal progetto ‘The Sound We Are Now’. A volte pubblichiamo il lavoro di un artista che conosciamo e ammiriamo con cui abbiamo costruito una fiducia e un’amicizia: persone come Danny McCarthy e Mick O’Shea. Entrambi hanno straordinarie pratiche artistiche individuali, seppur collaborando come The Quiet Club. Danny e Mick ci hanno guidato molto nel corso degli anni e hanno inviato molti artisti alla nostra etichetta – persone come Linda O’Keeffe, Jed Speare e Stephen Vitiello, solo per citarne alcuni. Abbiamo sempre apprezzato la loro generosità e la loro premura.

A volte invitiamo un artista che sta creando un lavoro emozionante e innovativo per sviluppare un nuovo progetto con noi. A Cork e in tutto il Paese stanno accadendo grandi cose, e abbiamo avuto la fortuna di lavorare con molti artisti formidabili come The Quiet Club, Irene Murphy, Quiet Music Ensemble, Harry Moore e Katie O’Looney. Occasionalmente, gli artisti scoprono la nostra etichetta e aprono un dialogo che porta a una successiva uscita.

Le nostre uscite spesso presentano contributi scritti da curatori, artisti e scrittori tra cui David Toop, Paul Hegarty, Dawn Williams, Jed Speare, Francis Halsall, EL Putnam, Seán McCrum, Benjamin Dwyer, Ian Wilson, John McLachlan e Steve Roden, fornendo sia note perspicaci dell’artista o saggi appositamente commissionati che completano l’esperienza dell’ascolto. Crediamo che questo approccio migliori il lavoro per i nostri ascoltatori.

Adottare un approccio aperto allo sviluppo delle nostre pubblicazioni ci ha aiutato molto, tenendo presente che una ‘registrazione’ può avere diverse forme: un CD, un disco in vinile, un nastro magnetico, un libro, un testo o una stampa artistica. In realtà non abbiamo un modello di business di etichetta discografica tradizionale, si tratta più di un progetto creativo tra l’etichetta e gli artisti con cui stiamo collaborando. Ogni progetto ha i suoi criteri, che richiedono una discussione ponderata e l’ascolto nel tempo per scoprire ciò che è necessario per creare il prodotto finale. Per noi, questa è spesso la parte più soddisfacente del lavoro. Dove possibile, ci piace essere coinvolti nelle fasi iniziali, lavorando direttamente con un artista che effettua le registrazioni sonore.

Sarebbe bello dire che la Farpoint Recordings ha un’impostazione generale, ma non c’è nessuna impostazione. Allo stesso tempo, vorremmo ottenere maggiori finanziamenti per sviluppare ulteriormente alcune aree importanti dell’etichetta, come la distribuzione fisica e digitale, e naturalmente per essere in grado di finanziare al meglio le nostre prossime uscite.

Perché la maggior parte delle uscite è in cd?

In superficie può sembrare così, soprattutto di recente. Questo è dovuto al tempo necessario per sviluppare e produrre un disco in vinile. E naturalmente i vinili sono piuttosto costosi. L’umile CD può dare grandi soddisfazioni. In realtà è un media piuttosto versatile, adatto a lunghe opere audio. Abbiamo sempre cercato di approcciare la confezione nel modo più creativo possibile, al fine di elaborare presentazioni che si spera siano uniche e “collezionabili”. Abbiamo realizzato un discreto numero di uscite su formati che includono, vinile, cassette, libri, DVD, stampe Giclée, e ultimamente digitale tramite piattaforme di streaming e Bandcamp. Il nostro obiettivo principale è quello di creare oggetti fisici acclamati dalla critica e “collezionabili” con una controparte digitale.

Avete in programma in futuro uscite in vinile?

Sì, assolutamente, è sempre un formato di ascolto preferito che offre grandi opportunità per bellissime presentazioni. Attualmente stiamo lavorando con Joseph Young a quello che speriamo possa diventare un LP in vinile che farà parte del suo progetto ‘Sonic Hauntings in a Big House’. Joe lavora molto bene e ha idee creative su come le cose possono suonare e presentarsi. Stiamo anche progettando una serie di registrazioni in formato 7″ di field recording e composizioni sonore tratte dal nostro progetto in itinere ‘A Sound Map of Dún Laoghaire’. Sta inoltre per uscire una versione in vinile di David Bremner e Brian Duggan chiamato ‘Demonstrable Progress’. David e Brian hanno anche le idee chiare su cosa lavorare dopo questa pubblicazione.

Che ne pensate delle coproduzioni tra le label? Pensate che sia una buona opzione?

Sì, siamo sempre stati aperti alle coproduzioni tra label e altre organizzazioni. In passato abbiamo avuto associazioni e coproduzioni con Gruenrekorder, The Goethe-Institut Irland, Dublin City Council, The Crawford Art Gallery, The Guesthouse Cork e il gruppo di artisti Mobius, di Boston. Più recentemente abbiamo collaborato e condiviso risorse con William Blakeney di Ars Subtilior, Canada.

Pensate che sia importante l’uso dei social media per promuovere la musica improvvisata?

Sì, lo troviamo uno strumento molto utile per far sapere alla gente quello che stiamo facendo. Può essere bello per costruire una comunità di ascoltatori con la stessa mentalità a livello internazionale.

Come vedete la scena nazionale e internazionale a livello di musica improvvisata?

In Irlanda si sente molta grande musica improvvisata, da persone come Fergus Kelly, David Lacey, Strange Attractor, The Quiet Club, Izumi Kimura, Cora Venus Lunny, e sostenuta da organizzazioni come The Guesthouse, Cork, Kirkos Space e IMC, Dublino. Il conduttore radiofonico Bernard Clarke ha sostenuto molti artisti che lavorano in questo campo, illustrando e suonando il loro lavoro durante i suoi programmi radiofonici su RTÉ Lyric FM. Bernard è stato anche un sostenitore molto fedele della Farpoint Recordings nel corso degli anni. The Guesthouse ha fornito la residenza e i palcoscenici per numerosi artisti che praticano l’improvvisazione. Negli anni abbiamo avuto la fortuna di avere progetti sostenuti da istituzioni come Cafe OTO, Londra e Harvestworks a New York.

Potete dirmi qualcosa su futuri progetti della label?

Stiamo preparando una nuova uscita con l’Ensemble 0 (con Sylvain Chaveau, Florent Garnier e Jean Francois Garnier) e pensiamo che sarà un’opera molto bella. Abbiamo anche lavorato a stretto contatto con Katie O’Looney e Paul Kane sul loro prossimo doppio album, ‘Earth, Air Water, Fire: A Poetry Soundscape’, con i bellissimi dipinti dell’artista australiano John Wolseley. Ci sono album solisti in lavorazione, di Danny McCarthy, Mick O’Shea, Phil Maguire e Victor Lazzarini. Stiamo anche lavorando a stretto contatto con Benjamin Dwyer e Alison Koehler su un progetto costituito da libro e CD, chiamato ‘Secret Space’.

Recentemente abbiamo collaborato con Judy e Conor Lovett della compagnia teatrale Gare St. Lazare per produrre una registrazione di ‘How It Is’, l’ultimo romanzo di Samuel Beckett. Siamo ancora agli inizi, ma sentiamo di avere alcune grandi registrazioni con gli attori Conor Lovett e Stephen Dillane che recitano il testo.

E ‘bello essere proiettati nel futuro con progetti così diversi e stimolanti!

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