Randall Harlow ‘Organon Novus’

(Innova 2020)

Con questo monumentale progetto che si snoda in ben tre Cd, l’organista statunitense Randall Harlow si propone di dare un significativo spaccato sulla produzione contemporanea per uno strumento, l’organo a canne, normalmente associato con la tradizione musicale classica, soprattutto barocca, e specialmente religiosa. In realtà il repertorio organistico del XX e XXI secolo è piuttosto nutrito, tant’è che Harlow ha optato per tre criteri di selezione del materiale da eseguire, concentrandosi su brani (1) composti tra il 1990 e il 2015 (2) da autori americani (3) non organisti. Quest’ultimo criterio è adottato per non limitare la fantasia dei compositori, quasi spingendoli a trascendere i limiti dell’esecutore. Ciò è particolarmente evidente nei brani firmati dai cosiddetti sperimentalisti, come Wolff, Lucier, Zorn, Polansky. Ma, accanto alle sperimentazioni acustiche e timbriche, ce n’è davvero per tutti i gusti: dai neoclassici come Adler, Walker ai post-modernisti come Daugherty, Sierra, passando per neoromantici (Highdon, Larsen, minimalisti (Lang, Muhly, Johnson) e molti altri autori. Al di là della grande varietà stilistica, si può apprezzare anche un livello di scrittura generalmente alto, che sprona Harlow – già rivolto, a quanto si legge, a nuove “organistiche” imprese – a una interpretazione appassionata e impeccabile.

Voto: 7,5

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