Harold Shapero ‘Orchestral Works’

(BMOP/sound, 2020)

La Boston Modern Orchestra fondata dal suo attuale direttore artistico Gil Rose nel 1996, continua la sua, ‘inarrestabile’ produzione di incisioni che riguardano la musica americana del XX e XXI secolo. Il compositore oggetto di quest’ultima registrazione è Harold Shapero . Formatosi ad Harvard sotto la guida di Walter Piston, e compagno di studi di Leonard Bernstein, è indubbiamente uno dei più interessanti compositori americani del ‘900. Fu uno dei primi a studiare nella neonata Tanglewood, nel 1940, dove prese lezioni nientemeno che da Paul Hindemith; successivamente entrò anche in contatto con Igor Stravinsky a cui sottopose alcuni suoi lavori. La sua insegnante prediletta fu l’immensa Nadia Boulanger, senza dubbio la più grande didatta del ‘900. Fece infine parte della corte di Aaron Copland: ‘The Dean of American Music’, che, in qualità di critico e scrittore coniò il termine ‘Stravinsky School’ per un gruppo di compositori di Boston. Shapero insieme a Arthur Berger, Lukas Foss, Irving Fine, Alexeï Haieff, può esser considerato uno dei più talentuosi e dotati musicisti di quel gruppo. Vinse, infatti, diversi premi tra cui il Rome Prize nel 1941. ‘Orchestral Works’ ci dona una panoramica della sua scrittura neoclassica, molto sapiente, raffinata ed elaborata nel contrappunto. I suoi modelli principali sono di certo i compositori classici, su tutti Beethoven, che filtra, come molti fecero molti in quel periodo, attraverso la lente del neoclassicismo straviskyano. Bellissima la sua Sinfonia in C minor del 1948, così come il Credo per Orchestra dove già si intravede l’influsso coplandiano. Singolare e curioso il brano On Green Mountain per ensemble Jazz, del 1957, in cui, come accadde anche con Bernstein, gli stilemi Jazz vengono inglobati nella musica sinfonica classica americana, dando vita a composizioni davvero accattivanti ed interessanti come appunto questa. La Serenade in Re per Orchestra d’Archi è stupenda: l’Adagio iniziale è tipicamente coplandiano e sfocia in un Allegretto che è una vera e propria perla musicale. Il Minuetto porta alla mente la musica di Bernard Herrman, (anch’egli uno dei ‘grandi’ di quel periodo), le linee contrappuntistiche vi si intersecano in modo sapiente ed originale. Il Larghetto e le sue splendide variazioni sono veri e propri gioielli musicali, così come l’intrinseca inquietudine del fluente movimento dell’Intermezzo. Il Finale è travolgente ed intessuto in modo esemplare. Davvero grande musica, eseguita in modo esemplare dalla Boston Modern Orchestra.

Voto: 8,5

Luciano Feliciani

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