Hanam Quintet ‘Live at Nikodemus Church’


(Aut Records 2019)

Ho ascoltato e riascoltato questo nuovo album della Aut Records che continua la sua esplorazione delle vie della Echtzeitmusik. I cinque musicisti coinvolti sono Alison Blunt al violino, Manuel Mite al sax soprano, Anna Kaluza al sax contralto, Niko Meinhold al piano, Horst Nonnenmacher al contrabbasso. Ci offrono 60 minuti di riuscita improvvisazione musicale. Il primo brano Dreamhouse disegna le atmosfere che ci accompagneranno per tutto l’ascolto: momenti di sospesa attesa e di timidi inviti al dialogo si alternano a prese di posizione insistite (assai pregnanti, in tal senso, le ripetizioni ostinate del piano). L’acustica della chiesa di Neukölln contribuisce ai riverberi che i cinque musicisti sanno generare. Se alcune improvvisazioni si richiamano più alla “Neue Musik” che al Free jazz (5 Miniaturen ne è un esempio), altri brani ricordano le sonorità di Giacinto Scelsi (le dinamiche all’unisono di 5 Q vanno sicuramente in questa direzione). Via via che il disco procede i suoni si fanno più astratti (senza escludere un forte elemento di fisicità corporea), rumoristici e spesso rarefatti, evocando anche una sorta di jazz destrutturato o idee compositive che ricordano la musica da camera. Finché a un certo punto irrompe la declamazione vocale a produrre una dimensione teatrale che non stona con l’idea, affermata nei titoli di due brani Free transition 1 & 2 , di una transizione libera tra i suoni, e probabilmente oltre di essi.

Voto: 9

Alessandro Bertinetto

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