Nakada, Piazzolla ‘Four Seasons Four Hands’

(Da Vinci Classics 2018)

Il tema delle stagioni, si sa, ha ispirato compositori di ogni epoca: da Vivaldi a Tchaikovsky , per arrivare a Philip Glass e Max Richter. Questo nuovo Cd Da Vinci ci offre la possibilità di scoprire le stagioni musicali di due protagonisti del Novecento, il giapponese Yoshinao Nakada e l’argentino Astor Piazzolla. La precisazione circa la provenienza geografica non è un mero accessorio, dato che nelle loro pagine scorrono evidenti richiami al materiale folk delle rispettive terre d’origine, dunque, rispettivamente, canzoni giapponesi e tango argentino, filtrate e rielaborate secondo le proprie sensibilità e poetiche. Nei sei movimenti scritti da Nakada, dai titoli fortemente evocativi (“la primavera è arrivata, e sono sbocciati fiori di ciliegio”; “lunghi giorni piovosi, e presto arriva l’estate”; e via dicendo) temi levigati, di una cantabilità distesa talvolta venata di nostalgia, si rincorrono lungo sentieri che fioriscono su un terreno armonico schiettamente tonale, e talvolta modale; i due pianisti tessono trame ritmicamente fluide e ricche di finissime nuances timbriche, che rivelano anche l’influenza di autori come Chopin e Debussy. Le quattro stagioni di Buenos Aires di Piazzolla sono tra le pagine più celebri e rappresentative del Re del Tango Nuevo. Confesso il mio iniziale scetticismo circa la possibilità che una trascrizione per pianoforte a quattro mani – realizzata da Kyoko Yamamoto – potesse rivaleggiare con il Quintetto originario di Astor o con le superbe trascrizioni per orchestra d’archi realizzate anni fa dal compositore russo Leonid Desyatnikov. E invece, mi sono felicemente ricreduto: questa versione pianistica delle stagioni piazzolliane, senza nulla perdere dell’estroversa vitalità e passionalità che caratterizza la scrittura del Maestro argentino, stabilisce con l’ascoltatore un rapporto più intimo, ci spinge a seguirne da vicino le mobili strutture ritmiche, le raffinate polifonie, le stupende melodie, il gioco di citazioni che vanno dalla musica barocca al jazz. Un grande merito va dato anche al duo pianistico formato da Luca A.M. Colombo e Sugiko Chinen, capaci di restituire ed esaltare la potenza espressiva e la raffinatezza formale di queste splendide stagioni nippo-argentine.

Voto: 9

Filippo Focosi

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