OMZA ‘Otto maddox zen academy’

(Volmer Industries/Brigante 2017)

“Otto maddox zen academy” è il disco d’esordio di questo gruppo triestino molto proiettato sul hard rock, ma che non trascura una vena pop.
Il sound del gruppo è tendenzialmente vintage con svisate chitarristiche classiche degli anni ’70. Gli OMZA non nascondono, infatti, il loro amore per i Led Zeppelin, come anche per il grunge e per l’asse che va da Black Sabbath ai Queens of The Stone Age.
Il brano d’apertura Birds è un pop rock aperto che deve molto al rock di Aerosmith e Pearl Jam, mentre con Dune i friulani virano decisamente verso il grunge più influenzato dal rock dei ’70.
L’uno-due NNR/Motivational #1 è un ottimo esercizio di stile nel quale il gruppo dimostra di essere abile nel saper fondere pop classico e hard rock, ma per fortuna successivamente serrano le fila con Time machine e soprattutto con il rock-blues stradaiolo di Steal from the candy store.
Il finale è dedicato ad un’avvincente cover di Moonage daydream di David Bowie, in cui è stata valorizzata tanto la parte glam, quanto quella rock.

Voto: 7

Vittorio Lannutti

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