Das Rad ‘Veer’

(Discus 2023)

Al trio che già conosciamo (Martin Archer ai sax, Nick Robinson alle chitarre, Steve Dinsdale alla batteria) si è recentemente unito il bassista Jon Short, rendendo sin dall’inizio dell’album ancor più robusto il “tiro” del sound del gruppo, eppure anche più capace di adattarsi ad altre possibilità musicali. Il disco è concepito in modo da presentare all’inizio (Lutraphobia) una intensa e controllata energia, che si va via via articolando. Si espande, infatti, in situazioni più “atmosferiche” (Bergen Cross, (Configure) ed esplorazioni psichedeliche e “silvestri” (We too shall rule, Farfalla), per riprendere poi una scansione ritmica tesa e avvolgente (Veer) e distendersi in un più oscuro movimento in levare (Kingom fall), prima di concludere con la lunga suite Expergefactor, divisa in 6 movimenti. Attraversando fasi di cupezza che dipingono scenari indesiderabili a espressioni di vivacità o almeno di convinzione e solidità, il disco esprime una fusione tra generi (progressive, psychdelia, improv, post-punk) che rende l’album attraente e più interessante di altri lavori, magari più monoliticamente vigorosi, ma meno articolati.

Voto: 8/10

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