Intervista al collezionista Mariano Freschi, fondatore dell’Associazione MADE IN ROCK

 

Terza puntata della ricerca di direttori, gestori di musei e collezionisti accaniti del “caro e vecchio” Rock. Ho iniziato questa serie con l’intervista a Rolando Giambelli, creatore e direttore del Beatles Museum di Brescia (la trovate qui). Poi ho intervistato Tiziano Gerli, curatore del Clash City Rockers Cafè, museo dedicato ai Clash e al loro mondo (la trovate qui). Questa volta scambio le mie consuete quattro chiacchiere digitali con Mariano Freschi, fondatore dell’associazione MADE IN ROCK. Mariano è un collezionista di centinaia di strumenti e accessori musicali appartenuti ai giganti della musica Rock, come bassi, chitarre, amplificatori usati tra gli altri dai Kinks, Kiss, Deep Purple, Led Zeppelin. Memorabilia di ogni genere, poster e tantissimi altri gadget che vanno letteralmente a costruire la Storia, con la maiuscola, del Rock. Mariano si mostrato subito disponibile a rispondere alle mie domande e contemporaneamente a diffondere il “verbo” del Rock. Appena avrete letto l’intervista fatevi un giro nel sito dell’associazione… rimarrete senza parole.

Perché e quando è nata l’associazione MADE IN ROCK?

L’associazione MADE IN ROCK nasce nel 2020 con lo scopo di riportare ai giovani la storia della musica Rock, perché essi possano confrontare il livello musicale, ed in molti casi il livello dei testi, di questo genere musicale ormai chiamato CLASSIC ROCK, con le proposte che le radio commerciali offrono loro giornalmente. Oltre naturalmente ad avere l’obbiettivo di preservare la memoria di un periodo che musicalmente si può definire IRRIPETIBILE.

Qual è stata l’ispirazione iniziale?

Come detto sopra: l’idea che lo sviluppo della creatività artistica, con la nascita di numerosissimi talenti che sbocciarono negli anni d’oro del Rock, sia stato un fenomeno unico, soprattutto se si considera l’arco temporale così breve in cui si è svolto.

Da qui come è nata l’idea del museo della Casa del Rock?

L’idea di partenza è stata quella di appoggiarsi a questa raccolta (sito WWW.MADEINROCK.IT, ROCK DREAM E POI FROM STAGE) di oggetti e strumenti usati dalle rock band sui palchi e nei tour in tutto il mondo, per creare uno spazio in cui si possa studiare la storia della musica Rock, potendo utilizzare gli strumenti che ci permettono di parlare della band a cui sono appartenuti.

Dove si trova il museo/raccolta?

Per ora la raccolta si trova in massima parte in provincia di Piacenza, ma stiamo cercando una più ampia ed appropriata sede.

Quali oggetti contiene?

La raccolta From Stage ha oggetti e strumenti usati dalle band nei tour, quindi batterie, amplificatori, flightcase, tastiere… ecc., ecc…; inoltre ci sono centinaia di memorabilia varie che sono appartenute a tantissimi personaggi storici del Rock.

C’è qualche aneddoto interessante intorno al museo/Casa del Rock?

Aneddoti ce ne sono a iosa e sono principalmente legati agli strumenti usati sui palchi o semplicemente alla loro storia o a chi me li ha ceduti. Per esempio:

1) più di 20 anni orsono quando Ian Paice venne per la prima volta a casa mia, rimase molto colpito dalla, già allora importante, raccolta di memorabilia e mi ricordo che salutandomi per ripartire in auto mi guardò negli occhi e mi disse: “You are a crazy guy!”;

2) una dozzina di anni fa Glen Hughes venne a casa mia accompagnato dall’amico Matteo Filippini e provando alcuni strumenti si innamorò di un basso Fender Precision, chiedendomi di venderglielo. Io non cedetti e lui se ne andò mortificato. Matteo poco dopo mi chiamò e mi disse: “Guarda devi dargli quel basso, Glen è come un bimbo continua a parlare di quel basso”. Allora decisi di cedere. Glen Hughes ripassò ed io gli vendetti il basso (che ancora utilizza). Gli chiesi però che alla prima occasione mi avrebbe donato qualcosa di suo, ed un mese dopo mi arrivò una sua giacca con la relativa foto di lui con il capo d’abbigliamento.

Come si può vivere e visitare?

Per ora le visite al museo sono sospese proprio perché stiamo cercando una sede più consona.

Prevedete possibili sviluppi della Casa del Rock? Ad esempio un libro o un documentario che ne racconti la storia attraverso interviste e video?

Interviste video ed audio ne abbiamo fatte decine (un servizio sul TG1 delle ore 20.00; 2 servizi a Uno Mattina, un servizio di TV China International e tanti altri…). Mentre per ora non sono in programma libri sulla storia del museo.

Ritornando all’associazione Made in Rock: l’associazione è aperta a collaborazioni con l’esterno Progetti futuri?

Per ora il nostro unico obbiettivo è reperire una sede ampia che ci consenta di svolgere le numerose attività che vorremmo mettere in atto (conferenze, clinic con musicisti, ospitate di personaggi legati al mondo del rock, presentazioni libri o dischi….). Tuttavia siamo aperti a possibili collaborazioni con chi lavora nell’ambito della musica.

Link: Associazione MADE IN ROCK Home Page