Robert Moran ‘Points of Departure’

(Neuma 2021)

Compositore tra i più eclettici nel panorama della musica americana moderna e contemporanea, il veterano Robert Moran (nato nel 1937) è il protagonista di questo bellissimo CD licenziato dalla Neuma Records, che ci offre un significativo spaccato di alcune delle diverse sfaccettature che compongono la sua poliedrica personalità. Se l’iniziale Points of Departure (1993) è rappresentativo di quel minimalismo “danzereccio” e ammiccante al pop che ritroviamo in diversi altri suoi lavori (come pure in quelli di autori come John Adams e Michael Torke), il successivo e più corposo Angels of Silence (del 1973, di circa 22 minuti di durata) ci trasporta in un’atmosfera di stasi onirica, caratterizzata dall’oscillare di lunghi passaggi accordali dell’orchestra cui la viola solista offre una sorta di risonanza eterea, di meditativa bellezza. Sembra di ascoltare alcuni lavori di David Lang, con qualche decennio di anticipo. Un simile approccio “atmosferico” informa anche il breve ma suggestivo “viaggio cosmico” di Star Charts and Travel Plans I. Nei quattro movimenti di Frammenti di un’opera barocca perduta (2017) si manifesta il singolare approccio di Robert Moran al passato (musicale): distanziandosi tanto dall’ironia neoclassica quanto dal citazionismo postmodernista, Moran, da novello Pierre Menard (il protagonista del famoso racconto di Borges in cui ne viene descritto l’eroico tentativo di riscrivere il Don Chisciotte di Cervantes, ma senza copiarlo), si pone idealmente nei panni di un compositore del Settecento. Il risultato è una musica che trabocca di sincero amore per le fioriture melodiche e la brillantezza ritmica di autori come Handel e Vivaldi, sebbene alcune soluzioni formali e orchestrali, specie nel finale, ci riportino al nostro tempo. A chiudere questa panoramica sulla produzione orchestrale di Moran, sempre per la puntuale esecuzione della University of Delware Symphony Orchestra guidata da James Allen Anderson, vi è un brano di carattere commemorativo per basso profondo e orchestra, di grande trasporto emotivo e chiarezza formale.

Voto: 8

Filippo Focosi

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