(Whirlwind Recordings 2020)
Il sassofonista e compositore canadese Quinsin Nachoff può vantare una non comune familiarità con i linguaggi del jazz e della contemporanea di tradizione classica, i quali trovano equamente spazio nel lavoro principale di questo Cd monografico licenziato dalla Whirlwind Recordings, vale a dire il concerto per violino e orchestra. Vero e proprio tour de force per la brillante violinista Nathalie Bonin, non solo per la ragguardevole durata complessiva di circa 46 minuti, ma soprattutto per lo sforzo interpretativo e tecnico richiesto alla solista, chiamata a destreggiarsi tra passaggi improvvisativi ad altri che, pur scritti, presentano un andamento rapsodico oltreché virtuosistico. La Bonin, forte di una grande versatilità, oltreché della conoscenza diretta del compositore col quale vanta una lunga collaborazione, si cimenta con un trasporto e un’abilità che le consentono di tracciare in modo apparentemente leggero le trame intricate del concerto, dove influssi jazz e (più debolmente) folk sono come trasfigurati da una scrittura che, in modo del tutto autonomo, guarda anche alle pagine di alcuni celebrati autori del primo Novecento. Nachoff descrive il suo Quartetto d’Archi come una delle sue composizioni più complesse. In effetti, le armonie aspre e pungenti, i ritmi serrati, le melodie spigolose rifuggono la piacevolezza immediata per donare invece al dialogo serrato intessuto dagli strumenti (suonati dal validissimo Molinari String Quartet) una qualità a tratti drammatica. Il lavoro forse più equilibrato, per così dire, è proprio quello che dà il titolo all’album, Pivotal Arc, scritto per un ampio ensemble da camera che vede, tra i suoi protagonisti, il batterista Satoshi Takeishi e lo stesso Nachoff al sassofono tenore. In questo brano, sezioni che profumano di soffice ballad jazzistica si alternano a momenti di intensa attività contrappuntistica, con una fluidità e naturalezza che celano un cospicuo bagaglio di esperienze e conoscenze, grazie al quale il musicista canadese sa dar corpo alle proprie affascinanti visioni musicali.
Voto: 7
Filippo Focosi
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