Acre ‘Different Constellation’


(Aut Records 2019)

La voce di Ludovica Manzo riesce a coinvolgere l’ascoltatore in un percorso sonoro che attraversa il jazz d’avanguardia (e se non vado errato, fondendolo con echi dei Radiohead). La parola sussurrata (ad esempio in Tomorrow, o liricamente espressa nel canto (un canto davvero ricco di risorse) presenta un’umanità che emerge attraverso il dialogo con la materialità strumentale di un sound fisico, concreto, oggettivo. In queste sei tracce, in cui collaborano composizione e improvvisazione, Ermanno Baron (batteria, oggetti), Gino Maria Boschi (chitarre, m’bira) e Marco Bonini (laptop, elettronica) le mettono a disposizione in modo sinergico i loro contributi, producendo un tessuto di suono sottile, e articolato: fatto di droni, effetti, campionature minimaliste. La sua atmosfera propone una soffusa sensazione di attesa (talvolta nervosa) puntellata da climax di tensione drammatica (ma mai eccessivamente) e momenti più sereni. Un lavoro ricercato, che non eccede nel banale e nel superfluo; un’offerta musicale gentile, consapevole, che invita a un ascolto aperto e meditativo.

Voto: 8

Alessandro Bertinetto

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