(Discus Music 2018)
Sin dai versi iniziali della prima traccia, Welcome Back to the Afterlife, che invitano ad “allacciare le cinture per il volo”, l’album ci invita a partecipare a un viaggio tra ballate liriche, esplorazioni nella musica celtica tradizionale e curati soundscapes. Peter Rophone suona le chitarre, il contrabbasso, l’harmonium, il flauto; inoltre scrive le liriche – vagamente esistenzialiste – e gli arrangiamenti vocali e canta, con una interessante voce espressiva e melodica –a volte (per i miei gusti forse troppe) sussurrata, altre modulata in falsetto (in modo eccessivo in alcune occasioni: per esempio in What No-OneSees). Michael Harding suona il piano, l’organo, le tastiere e il clarinetto. In The Jewelled Crown al duo si uniscono i violini di Cath James. Nonostante sussurri e falsetti, l’album in generale funziona abbastanza, soprattutto per alcune melodie che ci trasportano, avvolgono e coinvolgono. Oltre al brano iniziale, mi paiono riuscite The Jewelled Crown, My Friend The Abyss, You’ll Be The Death Of Me. Brani come Across The Coronal Plane insistono invece un po’ troppo su un a monotonia che vorrebbe essere suggestiva, ma a lungo andare è un po’stucchevole.
Voto: 6
Alessandro Bertinetto