Abdul Moimême ‘Exosphere’

(Creative Sources 2017)

Un’esibizione impro nell’ambito della rassegna “Escuta Profunda” nel
2015, per due chitarre elettriche, amplificazione, archetti, Ebow,
roba fatta in casa, oggettistica assortita e gli oltre 20 secondi di
riverbero della Santa Engrácia Church (ora Pantheon Nazionale)
di Lisbona.
Acusmatica elettroacustica performativa in ovvia
orbita dronante, buona per occhi/orecchie/coppino, che
scuote/smuove/trascina, legni e metalli, tra mimesi trombettistiche e
raschiamenti siderurgici, frusciamenti magnetici, allunghi
contemplativi in just intonation, feedback in dettaglio, cuccioli di
meccanismo in brontolamento reiterato e la magica interazione di uno
spazio esecutivo da lacrime (per risposta che amplia, sottolinea,
rimodella, genera e suggerisce, le sollecitazioni acustiche del
chitarrista portoghese).
Notevole davvero.

Voto: 8

Marco Carcasi

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