Bill Whitley ‘I Dream Awake’

(Ravello 2017)

Era quasi inevitabile che la musica del giovane compositore e pianista americano Bill Whitley mi piacesse, data la mia ammirazione per molti dei compositori che egli stesso cita come suoi modelli: Meredith Monk, Lou Harrison, David Lang, tanto per citarne alcuni. Le influenze esercitate dai Maestri si fondono, nella scrittura di Withley, con altre fonti di ispirazione: dalle scale e dagli incastri ritmici tipici della musica asiatica, specie indonesiana – si ascoltino soprattutto Awake, per flauto, sax e pianoforte, e Little White Salmon, per pianoforti e voce recitante – al ricorso ad armonie diatoniche. Ad emergere, distintiva, è una vena narrativa che si esplica nella studiata interpolazione di incisivi episodi melodici e ritmici, insieme a momenti di sospeso e incantato lirismo: paradigmatiche in tal senso sono Los Cielos, per sax e pianoforte, e The Creation of the World per due chitarre. Caratteristiche che, nell’insieme, donano alle composizioni di Withley un appeal che, credo, incontrerà il gusto non solo mio, ma anche quello di molti ascoltatori.

Voto: 7

Filippo Focosi

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