Arturas Bumŝteinas ‘Organ Safari Lituanica’


(Intonema 2016)

La storia è questa: il compositore lituano Arturas Bumŝteinas è uno che ha decisamente a cuore il suono ascetico dell’organo, tant’è vero che questo “Organ Safari Lituanica”, incentrato unicamente sul suono del beneamato, è il figlio minore di altri concept affini, tra cui spicca per somiglianza “Stories from Organ Safari”, pubblicazione precedente costruita attorno al campionamento di alcuni organi siti in Olanda. Motivo in più, quindi, per considerare “Organ Safari Lituanica” come un prosieguo ideologico del nostro, che si è divertito a girare in lungo e largo il proprio paese, durante l’estate del 2015, registrando sul campo il suono di una pletora di organi, stanziati nelle chiese di diversi villaggi e città, e facendovi improvvisare sopra l’amico musicista Gailė Griciūtė. Dopodiché un lavoro di taglia e cuci ha fatto il resto, consegnando tre bislunghe composizioni, prive di nome e anche di particolari slanci emotivi. L’idea è carina ma la resa finale all’ascolto risulta piuttosto noiosa e statica, ognuna delle improvvisazioni appare priva di senso e di sviluppi originali che stuzzichino ingegnosamente l’intelletto e il piacere uditivo. Ciò che si recepisce è una matassa aggrovigliata di suoni spezzettati, amalgamati tra di loro secondo un gusto freddo, insensato e insapore. Sarà seppur vero che godere del piacere dell’improvvisata significa il più delle volte lasciarsi rapire dall’irrazionalità, ma qui il no-sense racchiude un’altra cosa, sprigiona un lavoro che sentire nella sua interezza è un’autentica prova di pazienza, dove il solo conforto dell’ascoltare sarà quello di poter sbadigliare liberamente.

Voto: 5

Sergio Eletto

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