Alessandro Seravalle ‘Morfocreazioni I – V’


(Setola Di Maiale 2016)

Cinque ispide composizioni quelle proposte dall’esperto
chitarrista del nord-est Alessandro Seravalle (una decina di
album con i prog sperimentali Garden Wall).
Cinque
ambientazioni in cui attitudine istantanea e trattamenti post, corde
e corpi strumento sollecitati, cavi, samples e live electronics,
rumori parassitari e congelatori ronzanti, si ritrovano e abbracciano
sul crinale di una frontiera di raffinato approccio istintivo
(azione/reazione).
L’intrigo lui/noi, scaldato e sfrondato di
eccessi e zavorre concettuali intimidenti.
Sgaloppate dronanti,
coltelli a scivolar su grovigli cordeschi, ghirigori solisti piazzati
sulla linea che dal prog sbroda in pozze In Opposition (dai Crimson
al ghigno Snakefinger), l’urto dell’elettronica a prolungare e
stratificar traiettorie.
Corpo in azione performativa e cut-up
suono/silenzio, strategicamente posizionati ad accentuar l’impatto
tensivo simil-sinfonico di alcuni passaggi.
Feedback e richiami
ornitologici.
Su tutto, l’ultimo movimento cielo/notturno,
assemblaggio di scie ronzanti non distanti dal rituale gorgoglio di
un harmonium traumatizzato.
Funziona, rimbalza e non si rompe.

Voto: 7

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