Couloir ‘Maxwell, Muhly & Couloir’


(Ravello 2016)

Splendido album d’esordio per la Ravello del duo Couloir, al secolo i bravissimi Ariel Barnes al violoncello e Heidi Krutzen all’arpa. Un abbinamento già di per sé intrigante, che si conferma di grande fascino all’ascolto delle composizioni di due giovani e interessanti autori contemporanei. Al centro del progetto c’è il lungo (dai 20 ai 26 minuti) brano del canadese James B. Maxwell, dal titolo Serere, dove l’Autore intesse dialoghi ispirati tra il lirismo a tratti rapsodico del violoncello e le progressioni ritmiche minimali dell’arpa. Pur non uscendo mai da atmosfere di crepuscolare bellezza – che nella seconda versione, dove l’elettronica guadagni spazi ora eterei ora corrosivi e urbani, si fanno più dilatate e rarefatte – il discorso si dipana, limpido, su strati armonici e tempi diversi, ma legati e sorretti da una sorta di logica emotiva, indicibile ma chiaramente udibile. Altrettanto finemente screziata è la tessitura strumentale del successivo Clear Music di Nico Muhly, tra i più rappresentativi giovani compositori americani. Il pezzo si snoda a partire da un tema tratto dal compositore rinascimentale inglese John Taverner, che viene sottoposto a mutevoli trasformazioni affidate alla voce profonda del violoncello, delicatamente puntellata dagli interventi discreti di arpa e celesta.

Voto: 8

Filippo Focosi

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