Effetti collaterali ‘Crederai che non sei schiavo?’

(Generazione Zero/I dischi del Minollo/multietnica.org/2008)

Primo full leight per questo trio lucano, autore anche della fanzine punk “Tutti morimmo a stento”, dopo un alcuni Ep e alcune partecipazioni a compilation. Gli EC si esprimono con un ottimo grunge di chiaro stampo nirvaniano, che ci riportano indietro di oltre quindici anni a quando il genere nato a Seattle imperversava soprattutto nei nostri cuori. Tuttavia, i tre lucani non si sono fossilizzati sul grunge, dato che spaziano anche nei territori del punk italiano (Cccp) e del noise-grunge, sempre italiano ( Santo Niente). Del gruppo di Ferretti e Zamboni troviamo i riferimenti al rifiuto per la mercificazione di Teatro quotidiano, mentre del gruppo di Umberto Palazzo si riscontra in generale l’approccio noise e l’italianità del grunge stesso, gli Ec ne sono tanto devoti, da citare esplicitamente un brano del Santo Niente, Malestrom ne La roba , brano che è stato ispirato anche dall’omonimo racconto di Giovanni Verga. In tutto il cd in ogni caso i temi portanti sono quelli propri della rabbia post adolescenziale, della frustrazione e della difficoltà di instaurare relazioni sane e serene. Questa rabbia quindi si esprime su due versanti, quello dell’insoddisfazione personale e quello della rabbia verso questo sistema o addirittura verso i moralismi dei padri cosiddetti di sinistra (Smerda la tua rivoluzione). Dopo aver ascoltato tanti inutili tentativi italiani di riproporre il grunge, questo, insieme a quello dei Leroy, è quello meglio riuscito. Gli Ec sono anche autori di un’interessante ed omonima fanzine.

Voto: 9

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