Solex Live


@Thermos – Ancona 20/01/05.

Di Marco Paolucci           Foto Di Aurelio Laloni

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Serata surreale che la legge antifumo propone da qualche tempo (cioè aria respirabile, gente interessata al concerto e in ascolto di chi si trova davanti) l’esibizione di Elisabeth Esselink, in arte Solex si presenta carica di una certa curiosità anche perché il suo nome compare in questi giorni sulle riviste più patinate del settore. Dopo quindi una lettura di rigore per orientarci sulla giovane artista olandese, solo quattro dischi all’attivo, ci immergiamo nell’ascolto del set. Minimale quanto basta la nostra si fa accompagnare da una batterista impegnatissima a stare al tempo ed esordisce con  Have You No Shame Girl tratto dal terzo album ‘Low Kick And Hard Bop’ creando il suono che definirà il concerto, un pop bislacco impregnato forse eccessivamente di attitudine low-fi che si dipana e si espande prepotentemente nei successivi pezzi come  Randy Costanza, questo tratto invece dal secondo disco ‘Pick Up’, oppure  A Round Figure tratto dall’ultima fatica (sembrerebbe il caso di dirlo visto lo sforzo fisico e di concentrazione che segna il viso della batterista dal vivo, figuriamoci in studio)   ‘The Laughing Stock Of Indie Rock’, dove ad un approccio hip-hop artigianale corrisponde il cantato a tratti sguaiato della nostra eroina che quasi urla stridula le parole del pezzo, come del resto lo fa in tutti gli altri brani. Alla fine dopo un’oretta e dato che il pubblico risponde con piacere allo show provocando quasi lo stupore di Solex, l’ultima fatica erculea con un paio di bis e il concerto finisce mandandoci tutti a casa con il pensiero che anche una serata davanti alla televisione e in pantofole non è poi tanto male. Ma tantè!