Margareth Kammerer ‘To Be An Animal Of Real Flesh’

(Charhizma – 2003)

Dopo la parentesi, terminata da tempo, delle Fastilio ricompare come per incanto la dolce e riflessiva voce di Margareth Kammerer. L’uscita di “To Be An Animal Of Real Flesh” per un’etichetta come la Charhizma (eravamo già a conoscenza di diverse collaborazioni tra Maggy e Cristof Kurzmann) la dice lunga sul livello qualitativo, e di ricerca, del progetto. Un disco in cui fluttua, disincantato e libero, un (retro)gusto per la melodia dai toni raffinati (penso alla scuola di chansonnier dei vari Brel e la Fontaine) con una continua ricerca in nuovi territori da esplorare all’interno della forma canzone. Non è un caso che la Kammerer abbia studiato, e continui tuttora l’attività nell’organizzare seminari con l’intento di sperimentare nuove tecniche, stili… ma sopratutto ricavare ‘altre’ emozioni su/dalla voce. Un tragitto cosparso da ballate, a tratti scarne ed essenziali, dove è proprio il gusto per le cose semplici a far trasparire una struttura articolata e complessa non indifferente. Alle volte il compito di sorreggere l’intero andamento è riservato ad una sola chitarra imbracciata tra le proprie mani, come nel caso di As Your Nightly Dreams. Oppure sviando le regole in I Carry Your Heart With Me dove ci si imbatte in un accompagnamento decisamente ‘insolito’ (per i suoni cui siamo soliti udire) da parte della tromba di Axel Dörner.
L’intimismo della Kammerer, con ben radicato nell’animo la verve nostalgica di una grande Billie Holiday, viene intramezzato da diversi remix che recano le firme di Fred Frith, Philip Jeck, Yoshida Tatsuya, Bernhard Fleischmnann, Cristof Kurzmann, Nicholas Bussmann… Decisamente un buon viatico per confermare il mood sperimentale della nostra, quanto la conoscenza della materia musicale in vasta scala da parte di musicisti solitamente lontani dai lidi in questione.
Una brillantezza che acceca con la propria carica ‘sensuale’ al massimo delle forze in Somewhere I Have Never Travelled, Facing It e nella quiete di The Bright Stones.
L’opera di remix più audace, anche se parlare di destrutturazione suonerebbe meglio, va al francese Olivier Lamm che arriva a modificare il titolo originale (As Your Nightly Dreams) battenzandolo: Estimated Population Of Hell Circa 1976. In conclusione, se c’è una cosa che ci rallegra seriamente è sapere che buona parte del concepimento sia avvenuto nel nostro paese, mediante l’aiuto di artisti italiani. Diversi momenti risalgono a registrazioni avvenute a Casteldebole con la supervisione di Paolo Angeli, Roberto Monari, mentre nei ringraziamenti scorre agli occhi il nome di un outsider come Daniela Cattivelli.
Poche parole, ma acquisto caldamente consigliato che, tra l’altro, non vi farà esitare dal metterlo in cima alla lista degli ascolti più caldi e tonificanti del 2003.
Buon ascolto!!!

Voto: 9

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