Port Royal ‘Kraken ep’

(Marsiglia/2002)

Giungo in ritardo di circa un anno a parlare del debutto discografico dei Port Royal uscito per casa Marsiglia. Non importa, perché per fortuna l’aspetto temporale è sempre relativo. Mi sorge piacevole scrivere di questa band che dal proprio sound emette in chiare note la città di provenienza: Genova.
Malinconia, meditazione, spensieratezza, leggerezza: tutte facce di una stessa medaglia che compongono il luogo in cui ruota la poetica del disco; il mare. Difficile tentare di descrivere uno spazio così ampio, le arti digitali, l’ambient, sembrano essere la formula adottata dai quattro per comporre un diario di bordo. Composti da Attilio Buzzone alla chitarra, Michele ed Ettore Di Roberto, rispettivamente batteria e tastiere con Emilio Pozzolini anch’egli alle ultime insieme ad un uso articolato di campionatori e drum machine.
E’ questa virata verso l’elettronica che contraddistingue la loro verve da altre situazioni (Post) sonore. Spremiamo le meningi in un oggetto che centrifuga pensieri sinusoidali (affatto nascosti) come la line up di Casa Warp (Autechre), ma svincolandoci dalla contemporaneità l’etereo pensiero del primo Brian Eno lo si annusa con piacere in particolari frangenti. L’alchimia va plasmandosi con poetiche Labradford-iane e sottigliezze popolari (facile da carpire nei delicati arpeggi di chitarra e nelle note minimali del piano nell’iniziale Gelassenheit). Se l’introversione verso il ritmo cede nella finale Geworfenheit inizia a manifestarsi l’aspetto più colto dei quattro, l’elettronica si tinge di suoni esterni (campionamenti vocali dosati con parsimoniosa costruzione). Qualcosa con serenità va formandosi infrangendo gli stilemi del post rock italico sempre debitore di band americane, cito Tortoise, Trans Am………………
Sarebbe fuorviante tentare di descrivere perché diverse sere l’ascolto di “Kraken” è stato preceduto o viceversa susseguito da “WaterMusic” di Basinski….(il titolo di per se è gia esplicativo) ma l’astrazione, anche se differenzia dalla velocità dei primi con la stasi (apparente) del secondo è in entrambi i casi contraddistinta da un amore per filigrane di versatili melodie.

Voto: 8

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