McLusky ‘Do Dallas’

(Too Pure 2002)

Di tutti i gruppi emersi lo scorso anno dediti a riscoprire la visceralità del rock and roll e rispolverare le sonorità grezze del punk, i McLusky sono senz’altro da annoverare tra i migliori. La loro verve si estrinseca appieno in una serie di canzoni che brillano per freschezza ispirativa e per piglio dirompente. Il problema con quest’album è di carattere interpretativo. I McLusky si appropriano infatti in modo sistematico di sonorità altrui con un virtuosismo tale che talvolta è praticamente impossibile capire se si tratti veramente di imitazioni. Rimane quindi il dubbio se considerare questo un album di studio nel quale i nostri cercano di apprendere le lezioni del passato o un’operazione postmoderna di citazione selvaggia, un gioco nel quale il divertimento e la soddisfazione dell’ascoltatore sta nel riconoscere chi sia l’oggetto dell’imitazione. Le capacità interpretative del gruppo sono tali che mi sento di propendere per questa seconda ipotesi e iniziare quindi il gioco da loro proposto.
Va detto che i Pixes hanno una corsia preferenziale tanto che diversi brani (Collagen Rock, Gareth Brown Says, Day of the Deadringers) sembrano non solo composti, ma anche suonati dal gruppo di Black Francis. Lo stesso discorso vale per Clique Application Form che è a tutti gli effetti un pezzo scritto e interpretato dai Jesus Lizard (nel senso che non si limita a sembrarare, è una copia calligrafica). To Hell with Good Intentions ruba l’intro e il riff di apertura a Stigmata dei Ministry, The World Loves Us and Is Our Bitch fa il verso addirittura ai B-52s, con Alan Is a Cowboy Killer sembra di sentire i Fugazi, mentre Whoyouknow potrebbe far pensare ai Beastie Boys e Fuck this Band ai Sebadoh.
Non sembri limitativa questa lista di plagi e citazioni perchè in realtà ognuna delle 14 canzoni di questo disco suona dinamica, potente e compiuta. E con solo tre brani che superano i tre minuti i McLusky si dimostrano anche essenziali al punto giusto rendondo questo disco imprescindibile per gli appassionati dell’indie rock nostalgico.

Voto: 8

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Autore: maxosini@hotmail.com