Una foresta di suoni rosa: la musica di Ana Roxanne

Ana Roxanne è una giovane musicista californiana di origini filippine con un background in composizione elettronica e una passione per RnB anni’90 e il canto Hindustani. Questi intrecci di influenze sono la materia prima della sua musica: il debutto “~~~”, autoprodotto su cassetta nel 2015 e poi ripubblicato da Leaving Records nel 2019, e “Because of a Flower”, uscito nel 2020 per Kranky.

Le composizioni della giovane artista non sono ancora mature, né sul primo EP né sul full length, ma lungi dall’essere una debolezza, questa sensazione di potenziale non completamente realizzato è un punto di forza, che dona alla sua musica una dimensione intima ma non dilettantesca, raffinata senza risultare patinata.

https://anaroxanne.bandcamp.com/track/immortality

La voce è un elemento centrale per Ana Roxanne, usata come uno strumento che quasi replica i suoni del Moog, suonato a sua volta come se fosse un’estensione delle sue corde vocali nelle sussurrate Immortality e Nocturne, i pezzi più convincenti di “~~~”. In I am every sparkly woman Ana offre il suo tributo all’R&B rielaborando su un tappeto di loop la famosa hit di Chaka Chan e Whitney Houston, cantata in modo sognante o, meglio ancora, hypnagogic: la definizione di hypnagogic pop era nata da un commento di James Ferraro, il quale ipotizzava – scherzosamente, ma non troppo – che la generazione di musicisti “twenty-something” nei 2000 fosse stata influenzata dalle sonorità anni ’80 assorbite addormentandosi al suono della musica dei genitori, che filtrava ovattata dal salotto nelle loro camere da letto. Naturalmente, nel caso di Ana i suoni trapelati dalle pareti sono il pop radiofonico anni ’90 e non le hit ‘80s, come si intuisce in In a Small Valley, dove l’artista ci fa immergere nel suo paesaggio familiare sonoro fatto di voci e risate femminili, campane a vento, una radio che suona lontana una canzone R&B, cori domestici e il rumore del mare, elementi che rivelano le atmosfere che hanno influenzato i suoi pezzi.

https://anaroxanne.bandcamp.com/track/a-study-in-vastness

I due dischi di Ana Roxanne sono un continuum e “Because of a Flower” è sostanzialmente un proseguimento del primo album, con qualche elemento di novità: in Suite pour l’invisible si affaccia un basso, al repertorio vocale si aggiunge qualche brano di spoken word e nella conclusiva Take the Thorne, Leave the Rose basso e chitarra si intrecciano in un madrigale per poi sfumare e lasciare spazio a una registrazione dei corali di Bach, su cui l’artista canta accompagnata dal fruscio del vinile in sottofondo. Camille spicca come la canzone più strutturata, ma anche più convenzionale, dell’artista, con una base che ricorda la cold wave francese, se vogliamo guardare al passato, o Julia Holter, per citare una musicista più attuale e a lei affine. Alle tracce più incentrate sulle voce si intervallano collage di loops, field recordings e samples (Slowness, sul primo EP) e classici paesaggi ambient punteggiati con pizzico di minimalismo – It’s a Rainy Day on a Cosmic Shore che si inserisce idealmente nella scia di Brian Eno e William Basinski e – – – sul secondo lavoro, che ricorda Harold Budd.

https://anaroxanne.bandcamp.com/track/take-the-thorn-leave-the-rose

L’artista stessa definisce il suo lavoro “devotional ambient”, ma, più che di musica devozionale nel senso classico del termine, si tratta di musica dalla dimensione intima, in cui mettersi a nudo e da usare come strumento per esplorare la propria identità, anche di genere, visto l’impegno sociale di Ana nel dare visibilità all’intersessualità seguito al suo recente coming out. In altre parole, non è musica trascendente, che si eleva verso l’alto ad esplorare dimensioni sconosciute, ma immanente, che con delicatezza si rivolge al mondo senza mai risultare pretenziosa. È 4th world music per la generazione vaporwave, che sintetizza l’ispirazione musicale colta con i riferimenti pop con cui è cresciuta, i synth dai suoni retro con un canto dai tempi dilatati, ispirato alla musica classica indiana.

https://anaroxanne.bandcamp.com/track/its-a-rainy-day-on-the-cosmic-shore

Ana Roxanne riesce a trovare un equilibrio perfetto – new age senza essere troppo misticheggiante, intima senza risultare lagnosa, sperimentale ma con una sensibilità pop. Come compositrice è ancora immatura, ma di certo il talento e i presupposti ci sono; o, forse, è proprio questa imperfezione a renderla così interessante.

Link: Ana Roxanne Instagram Page