Pierre Boulez Philippe Manoury ‘Le Marteau sans maître B-Partita’ 

(col legno 2019)

L’album contiene due opere: la prima, Le marteau sans maître di Pierre Boulez è uno dei capolavori della Neue Musik novecentesca. Composta nel 1955, evoca con strumenti e voci la poesia di René Char (del 1954), anima tra le più significative del surrealismo europeo. Il fascino della composizione del trentenne compositore è dovuto, più che alle serie ritmiche e al disordine delle altezze, ai colori, non privi di richiami alla world music (riconoscibile, in particolare, il gamelan balinese che affascinò i compositori francesi dell’epoca). Questa interpretazione dell’ Ensemble Orchestral Contemporain diretto da Daniel Kawka si fa apprezzare soprattutto per il suo caratteristico sound. Il particolare ambiente della registrazione (lo Château de Goutelas, nella cittadina di Marcoux) conferisce alla musica, già di per sé piuttosto spettrale, e ovviamente surreale, un’aria ancor più marcatamente misteriosa, paradigmaticamente incarnata dalla voce del mezzosoprano Salomé Haller. E tuttavia la nitidezza del colore timbrico non ne risente. La seconda opera è la B-Partita di Philippe Manoury (2016), un esplicito omaggio a Pierre Boulez da parte di un suo amico e collaboratore. Il linguaggio del grande compositore francese è espanso verso l’elettronica in stile IRCAM, nonché verso la musica popolare. Il libretto offre un’introduzione all’ascolto, molto curata, in inglese, tedesco e francese. Un cd imperdibile per gli amanti della raffinatezza della musica eurocolta contemporanea. Lo 0,5 che tolgo dal 9 pieno è dovuto al fatto che ahimé, come aveva notato Adorno più di 50 anni fa, la neue Musik è anch’essa ormai un po’ invecchiata. Ma è solo un pungolo affinché i suoi cultori continuino a ringiovanirla.

Voto: 8,5

Alessandro Bertinetto

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