Vivien Le Fay ‘Ecolalia’


(Boring Machines 2019)

Un suono elettronico/astrale cupo e sgretolato, materia organica sfrappolata tutt’attorno.
Ruggini, sospensioni sibilanti, circondario urbano in decadenza attutita, umidità negli angoli e pressioni applicate che impediscono la deflagrazione/disgregamento.
Vivien Le Fay (synths/vocals) è artista multidisciplinare che ha studiato con Jodorowski e con il supporto di Sergio Albano del duo Amklon con la sua aluminum guitar in tre brani, tratteggia i contorni di un panorama che, dall’ombra del Vesuvio dove è stato registrato l’album, par allungarsi a sfiorare territori di Sheffield o Leeds di un tempo (Cabaret e Clock per dire, ma pure smembramenti d’esoterismo Hula), riannodandoli a contemporanee concezioni di trattamento e accoglienza fattore noise.
Sequenze di elettronica malinconica in rotazione sottilmente stridente, bave di feedback tenuto al guinzaglio e spettri vocali in groviglio intermittenti.
Una vibrazione dopo il passaggio resta.

Voto: 7

Marco Carcasi

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