Max Giteck Duykers ‘Folding Music’


(New World Records 2019)

Quella di Max Giteck Duykers, compositore americano nato nel 1972, è una voce assolutamente originale all’interno del variegato orizzonte della musica contemporanea. Il suo è un linguaggio che si nutre di diversi stili e molteplici influenze, combinandole in modo singolare, fluido ed estremamente efficace. In questo intrigante CD della New World Records, l’Ensemble Ipse – che comprende flauto, clarinetto, violino, violoncello, percussioni e pianoforte – esegue sei composizioni recenti di MGD (la meno recente è datata 2007, le altre sono state scritte tra il 2015 e il 2018). Ognuno di questi brani riflette ed esalta la capacità di Duykers di combinare il rigore formale che le struttura all’eccitazione quasi fisica che promana dall’ascolto. Un effetto, questo, che ha a che fare tanto con la vivacità e la prorompente forza comunicativa dei materiali tematici e ritmici adoperati – pensiamo ai groove funkeggianti di Scatterloop (per violino e pianoforte), o agli ostinati ritmici che imperversano in Folding Music (per sestetto al completo) – quanto con la sensazione di inebriante sorpresa che viene provocata ogni qualvolta si assiste al passaggio repentino tra sezioni di per sé autosufficienti, dal carattere (armonico, tematico, ritmico) tra loro diverso, talvolta opposto. Ma tali contrasti non servono solo a tener desta l’attenzione dell’ascoltatore; essi seguono anche una logica espressiva, di modo che possano riflettere e amplificare gli slittamenti semantici di una poesia di Rilke (The Way In, per soprano, violoncello e pianoforte), raccontare l’apparizione e talvolta la fugace scomparsa di quei momenti di preziosa intimità che caratterizzano una relazione sentimentale (Twilight for Adored and Breathless Moments, per sestetto), o ritrarre l’apparente discontinuità tra esperienze ora confortevoli ora conturbanti, ma egualmente coinvolgenti e, in certo senso, tonificanti (Dark Body, per flauto, violino, violoncello, e pianoforte). Non si può che concordare con le parole del critico Frank J. Oteri, secondo il quale la musica di MGD è una musica consapevole del passato, che parla al nostro presente e ci fa intravedere qualche bagliore del futuro.

Voto: 9

Link correlati:New World Records Home Page