Marja Ahti ‘Vegetal Negatives’

(Hallow Ground 2019)

Un bella sequenza di elettroacustica astratta e poetica ispirata al volume “On Pataphotograms” dello scrittore francese René Daumal.
La giovane compositrice svedese ora residente a Turku in Finlandia Marja Ahti, armeggia con field recordings, macchine analogiche come il Buchla 200 e L’Arp 2600, feedback elettronici, una serie di metalli sfiorati e sfregati, harmonium, bowl gong, piccoli oasi statiche e insistite soluzioni tonali piuttosto sostenute.
L’insieme è sorretto da una lucida visione d’insieme, evocativa, spoglia e sobria che non ci deturpa e posiziona questo “Vegetal Negatives” nelle zone più sensibili, ricettive e reattive di una ricerca, troppo spesso casuale e di clichè.
Bello.

Voto: 8

Marco Carcasi

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