Massimo Falascone Seven ‘Méliès’


(Fonterossa / Auditorium 2019)

Qualcosa che meraviglia “Méliès”, otto
brani, che traggono ispirazione dal cinema muto del regista/pioniere
francese, che il sassofonista/sperimentatore milanese Massimo
Falascone
, in compagnia di un esperto, inventivo, solido e rodato
sestetto (Giancarlo Nino Locatelli a clarinetto e oggetti,
Alessandra Novaga, chitarra, Alberto Tacchini,
piano/synth/elettronica, Silvia Bolognesi, contrabbasso,
Cristiano Calcagnile,
batteria/percussioni/glockenspiel, Filippo Monico,
percussioni/strani oggetti e bolle di sapone, oltre a Falascone al
sax/crackle box/oggetti/elettronica), ha portato e porta in giro
all’occasione dal vivo, in uno spettacolo che non è,
sonorizzazione di film muto, ma, materia viva, che trae ispirazione e
guarda oltre.
Masticando, sbuffando, fra risa e stralci di sogno
con la fantasia lanciata al galop sgalop.
Che ovvio, per una
corale del genere imbattersi in rimandi che spazian dall’Art
Ensemble
a Sun Ra, passando per forme simil
elettroacustiche, fra il dronante e il parassitario, che trasportan
lo ieri all’oggi in direzione/tentativo di altre panoramiche
futuribili, complesse d’insieme, ma rese con grazia epidermica,
sciolta e divertita, fra esposizione di radici e forme più
moderne e aerodinamiche.
In breve ma proprio breve: lode, lode,
lode.

Voto: 8

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