Henry Kaiser / Alan Licht ‘Skip To The Solo’

(Public Eyesore 2016)

Due chitarre a macinar assoli su assoli.
Il fulcro delle liberejam dei se ssanta e settanta, da Miles a Hendrix, da
Santana a sbobbe prog.Nessuno stecc ato o paletto a
delimitar il raggio d’azione, s’inizia, si rumina il minimo e poi via
a dita scio lte.Il maestro (Kaiser) e l’allievo (Licht),
a divertirsi e divertire, tra funk sballoni in fiamme di wah (More
Or Less Cowbell
), sfocature delicate aromatiche di soul (Where
Are They Now?
), i foulard colorati intorno alla cabeza del
chitarrista di Seattle, combinati e serviti come un jingle da studio
dentistico (Smolover’s Dream). Pawn Of Null-A ti
si butta addosso di rock tosto un tot. Variations On The Jerry
Garcia Secret Chord Progression
schiude le porte della percezione
e sacramenta su ritmo reggae, Rendezvous In Space confronto al
resto è sacralità minimale, Wong Dong Doodle
lento blues in infilo elettrificato, What Is Arizona Really Like?
evocativa e buona per fm da viaggio (come da insegnamenti
dell’altro ricciolo di fuoco messicano), What’s Your Line?
lingua jazz metallizzata (Sharrock e dintorni).
A concluderil tutto, qualche ricordo degli ottanta hard (qu i da noi su
Videomusic) e qualche frammento in libertà (di nuovo),
dei Jimi e Carlos.Da sottofond o o volume a palla?
Chi di corde armeggia, ciccia ne trova.

Voto: 5

Marco Carcasi

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