Haco ‘Qoosui’

(Someone Good 2017)

L’ex leader degli avant-art rock After Dinner torna a farsi
sentire con questo “Qoosi”, che dovrebbe render libere e
udibili, le voci degli spiriti intrappolati nella tecnologia
dell’oggi (vaaaaa be!).
Delicato campionario ipnagogico di sgocciolanti field recordings, distorsioni discrete applicate su scie ambientali, refoli folk, soffuse trame canore nippo fluttuanti e qualche crepitio da inceppo digitale a raschiar nel fondo.
Da mezza veglia o vero e proprio sonno ronzante, poi, la classe della
giapponese non si discute e il baratro vien evitato di un pelo, ma di
molto manierato e di una certa noia senz’altro.
A conti fatti, quel che appare e resta impresso, è una fragile e sbadigliante
sfocatura Badalamenti / Julee Cruise che non vuol saperne di volare inquieta.

Voto: 5

Marco Carcasi

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