MSMiroslaw ‘Libido’


(Trasponsonic 2016)

Il secondo atto di MSMiroslaw, guarda oltre i resti ancora caldi, del falò che ha rischiarato la notte.
Restan solo le braci immerse nel buio e il nuovo giorno che tarda a mostrarsi.
In silenzio si osserva il circostante oppressivo, una frequenza dolorosa a martellar fra le tempie.
Ciò che la parola non riesce a esprimer, lascia il corpo in preda a un tremito.
In silenzio si osserva il circostante.
Una leggera foschia a confonder nel paesaggio i reperti industriali abbandonati.
Capannoni in disuso, animali stretti fra loro nel gregge, tracce di ruggine sparse in terra.
Trasponsonic non lusinga carezzevole, quel che offre son spaccati di ribollente, arcaico e aspro mutismo (non domo).
Perlustrazioni attonite e radenti, quel tanto che basta per inalar l’odore d’umido che le grotte rilasciano.
C’è pace in tutto questo disordine.
E non si intravede nessun domani in arrivo.
Oltre il mare e le spiagge affollate, l’interno è un grumo rappreso e non conciliante.
Questa è l’isola.
L’urto del post punk, raggomitolamenti industrial, indicazioni cosmiche, antropologia astratta fuori dal tempo.
Un rituale misterico che affascina e intimorisce.

Voto: 8

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