Woven Entity ‘Woven Entity’


(Babel Label 2015)

Espansioni e contrazioni ritmiche,
inarrestabili e spesso irresistibili, screpolature elettroniche,
spiritualità jazz, evoluzioni dub memori del post punk.
L’urto
della cultura da club ed elevazioni rituali.
Un quartetto da
sballo quello intercettato dalla britannica Babel Label.
Lascelle
Gordon
(percussioni/elettronica), fondatore dei Brand New
Heavies
, tour come dj con A Certain Ratio,
batterista negli indie Campag Velocet e apprezzato
percussionista di studio per realtà come Gossip, Beth
Orton
o Mr Scruff.
Patrick Dawes (percussioni)
dj presso il club Ministry Of Sound, prima di rollar per anni
sui palchi in compagnia di Herbaliser e Groove Armada.
Paul
May
(batteria), uno dei più apprezzati batteristi della
scena impro uk, a formare una notevole sezione ritmica con l’aggiunta
del basso di Paul Marsh.
Questo loro esordio, parla di
Africa, di sensibilità caraibica, non dispiacerebbe a Sun
Ra
e si accosta tanto tanto, a certe progressioni misticheggianti
di Pharoa Sanders.
Ritmo, ritmo, ritmo, che a volte si
atteggia a colonna sonora, a volte è pura giungla.
Quando
se le danno in zuffe ritmiche umide di sudore lussureggiante,
sfiorano ideuzze Moonshake / Laika da strabuzzo
occhi.
Non son troppo distanti da un sentire prossimo a Kevin
Shields
(tipo il massacro If They Move Kill ‘Em su
“Xtrmntr” dei Primal Scream).
Non fanno mancare
nei loro brani, sezioni libere (molte, stratificate e goduriose) e
infine, son altamente consigliati a chi ama Spring Hell
Jack
.
Originali e belli, belli, belli.
Di certo fra i
migliori del 2015.
Tutti a ballare l’impro!

Voto: 8

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