Piero Bittolo Bon Jümp The Shark ‘Iuvenes Doom Sumus’


(El Gallo Rojo Records 2014)

Dall’andatura in apparenza svaporata/svagata, fischiettabile e più
d’insieme che di sparsi spasmi solisti, stropicciato nel suo abito
buono, ma in apparenza per l’appunto.
La ciccia vera e un atto
terzo (“Sugoi Sentai! Gatta!”, “Codename: Ohmlaut”
i meritevoli precedenti), leggero e incisivo come pochi.
Uno
stralunato e coinvolgente tremito euforico quello trasmesso da
“Iuvenes Doom Sumus”, ciondolante e multicolore.
Ci
trovi New York e Chicago con strepiti e tagli, detective in
impermeabile, telefilm che contengono i detective di prima,
progressioni ritmiche da trenino caraibico, riflessioni d’Europa non
ortodossa esposte al chiar di luna, un’eccentrica big band di New
Orleans alle prese con il contemporaneo, composizione e spazi di
libera azione.
Tra tromboni, batterie, sassofoni e clarinetti,
chitarre, bassi e sousaphone.
Bravissimi tutti!

Voto: 8

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