Novellino/Rosi/Mazurek/Barnes ‘Objects In Mirror Are Closer Than They Appear’


(Discreet Records 2014)

Ricordi, memorie, fatiche, rumori, macchine della più vecchia fabbrica tessile calabrese, il Lanificio Leo fondato nel 1873, catturate mediante una serie di registrazioni sul campo da Attilo Novellino e Saverio Rosi diventano lo scheletro su cui innestare frammenti di carni analogiche e digitali, per dare vita a due lunghe tracce elettroacustiche/avant-jazz infestate da fantasmi industriali d’antan. L’effetto è di assoluto incanto, per un’esecuzione sospesa tra sperimentazione scientifica che rovista e ricrea la storia ordinaria del luogo e pura sensualità/fisicità dei suoni. Suoni che meticolosamente sezionati e riassemblati dalla manipolazione software formano un microcosmo di timbri cangianti e multiformi su cui appaiono e si dispiegano i preziosi interventi di Rob Mazurek, cornetta-elettronica, e Tim Barnes, percussioni-oggetti. Due nomi abbastanza noti per chi bazzica certe musiche avant, entrambi protagonisti di una miriade di progetti eterogeni. Il primo, ad esempio, con i lavori per Chicago Underground Trio, Sao Paolo Underground, il secondo con collaborazioni che vanno dai Sonic Youth a Mattin, passando per Tony Conrad, Jim O’Rourke e tanti altri. Bastano i primi minuti dell’opera, distribuita in vinile e su Bandcamp, per coglierne subito le intenzioni. Fiati come dispersi ed erranti tra enormi spazi acustici mentre qualcosa sullo sfondo inizia a pulsare, muoversi, contorcersi e azionarsi. Da qui in poi è un alternarsi di distensioni ambientali, improvvise fughe digitali, fibrillazioni proto industriali e impressionistici inserti jazzy; Mazurek semina luci accecanti mentre Barnes smonta e rimonta meccanismi. Lamenti di pattern circolari e in attesa aprono invece la seconda traccia, marchiata poi da un suggestivo Mazurek spesso in rotta di collisione con ondate di frequenze e bleeps. Gran bel disco.

Voto: 8

Link correlati:Discreet Records Home Page

Autore: alfio.castorina@me.com