Intervista agli Ornaments

Quattro Chiacchiere Digitali con gli Ornaments

Di Marco Paolucci

uccio12@hotmail.com

 

 

16/03/2014: Quest’intervista viene da relativamente lontano: capitato a Torino per vedere l’esecuzione del Quartetto d’archi di Torino per MITO Settembre Musica, il giorno dopo ho avuto la fortuna di assistere al concerto degli Ornaments al Blah Blah! Li conoscevo tramite ascolti raminghi ma la visione del loro concerto mi ha fatto immediatamente decidere per le Quattro Chiacchiere Digitali. Detto fatto, stabilito il contatto e scambiate le suddette con Davide Gherardi ed Enrico Baraldi, rispettivamente chitarra e basso degli Ornaments. Come sempre a voi i risultati:

1. Da dove viene ognuno di voi? Come avete iniziato? 

Davide: siamo tutti abbastanza scafati. Io ed Alessandro (chitarre) suoniamo assieme da più di dieci anni, e siamo attivi anche nei The death of Anna Karina. Enrico oltre che musicista (prima suonava nei Nickerhill Orchestra) è anche un fonico live ed un tecnico del suono. Riccardo insegna batteria e contribuisce a svariati progetti musicali.

2. Quali sono state le vostre influenze in questo progetto?

Davide: l’ispirazione originale proviene dalla cosiddetta svolta “post-metal” collocabile intorno alla fine degli anni Novanta. Gli album più archetipici sono stati certamente “Venom” e “Kollapse” dei Breach, “Celestial” degli Isis e “Times of Grace” dei Neurosis.

3. Parlatemi degli Ornaments prima versione e seconda versione: come è stato riprovarci?

Davide: direi che è stato sorprendentemente semplice e naturale. Ci siamo scrollati via la ruggine di dosso nel giro di qualche prova. Enry, che ha sostituito il precedente bassista, si è integrato perfettamente nella line-up diventando un vero e proprio punto di forza della band.

4. Come create i vostri brani? 

Enrico: solitamente i brani nascono da idee che ognuno di noi ha e registra; una volta in sala prove o in studio cerchiamo di lavorare all’idea proposta, insomma credo che sia il modo più classico e usato per la composizione dei pezzi.

5. Con chi vorreste collaborare?

Davide: è probabile che ricercheremo altre collaborazioni vocali in futuro, magari sconfinando volentieri verso ambiti non consueti. Personalmente mi piacerebbe molto integrare l’uso di macchine analogiche e digitali nell’assetto definitivo della band. Un collaboratore storico degli Ornaments è Daniele Rossi, polistrumentista attivo su più fronti, che potrebbe entrare a far parte definitivamente della band in futuro… Dunque se poi potessi sognare…  direi che mi piacerebbe sentire un pezzo degli Ornaments cantato da Steve Von Till e con dei sampler creati da Mika Vainio!

6. Vi ho visti tempo fa (14 settembre 2013) a Torino al Blah Blah. Il concerto è stato veramente intenso grazie anche al fatto che alla musica avete unito uno spettacolo di Visual

bellissimo. Vi ritenete fortunati per aver azzeccato una visual artist che vi capisce o fa parte tutto di un piano ben preciso?

Enrico: lavorare assieme a Colette Baraldi è ogni volta una bella sensazione, ci piace il suo stile e il fatto che pian piano stia entrando nel mood dei suoni e melodie che abbiamo rende ancora di più il senso che vorremmo dare alla musica che suoniamo. Non credo che faccia parte di un piano preciso, quando se ne parlava, Alessandro ha proposto di lavorare con Colette che già conosceva come persona e artista, abbiamo iniziato fin da subito a fare dei live con anche i visual ove possibile e devo dire che fin da subito è scattata l’intesa; si, ci sentiamo fortunati, ma è anche stata una scelta ponderata e non casuale quella di fare entrare Colette negli Ornaments.

7. Il vostro primo album ufficiale ‘Pneumologic’ è uscito anche in vinile, da me acquistato diligentemente al concerto di cui sopra. Cosa pensate del vinile? Siete “vinylmaniaci”?

Enrico: personalmente ascolto molta musica avvalendomi di vari formati, cd, free download, streaming etc…

Ho molti vinili, 7″, 12″ e ritengo che il vinile sia un oggetto con un valore aggiunto rispetto a quelli elencati precedentemente.

Se scelgo l’acquisto di un vinile lo faccio guardando la cura nella grafica, la grammatura del vinile stesso… ma nonostante tutto non mi ritengo un fanatico o “vinilmaniaco”, ritengo sia un oggetto da collezione, esattamente come il cd, sebbene possieda un’aspetto che ritengo più attraente rispetto al supporto digitale: mi interessa il procedimento per la produzione di un vinile, il lavoro che avviene dietro ad esso. Forse è proprio quello che arricchisce il tutto e fa si che la mia scelta ricada su di esso.

8. Tornando alla musica come vedete la scena live italiana?

Davide: la qualità dei live proposti mediamente nel nostro circuito di riferimento (locali di piccole-medie dimensioni orientati verso una programmazione rock, metal ed indie) è andata progressivamente aumentando nel corso di questi ultimi anni. In generale i gruppi si propongono dotati di ottima strumentazione e con una buona capacità di tenere il palco. Ora come ora ci sono band che sono tranquillamente in grado di sostenere il confronto anche poste a contatto con scenari tradizionalmente più agguerriti del nostro.

Naturalmente ci sarebbe ancora molto da fare per portare il circuito live ad un livello ancora più alto. Il circuito dei locali è molto frastagliato e riflette la storica discrepanza strutturale tra Nord e Sud. In secondo luogo, come conseguenza diretta della crisi e della contrazione del pubblico affluente, sono venuti a mancare alcuni storici festival indipendenti che fungevano sia da vetrina che da fulcro per la promozione di realtà interessanti. In terzo luogo è venuto meno pure il tessuto di etichette discografiche che fungeva da incubatore per gli emergenti: è tutto in gran parte demandato al web, con esiti a dir poco altalenanti. Infine in moltissimi locali la gestione del suono dal vivo rimane ancora improntata al più totale dilettantismo e pressappochismo (con impianti insufficienti e fonici raffazzonati a gestirli).

9. Come vedete la scena live internazionale?

Davide: a dire il vero è difficile dirlo: è da un po’ di tempo che non ci spingiamo fuori dal nostri confini geografici. A livello generale non mi pare si possa parlare di una particolare effervescenza. Ma di solito il livello dei live, in Europa, è sempre molto alto e tendenzialmente più interessante per quanto riguarda i gruppi più “pestoni”.

10. Progetti futuri?

Davide: abbiamo appena avviato una collaborazione con Modernista per il booking. Speriamo che questo accordo ci porti ad esplorare locali e situazioni nuove rispetto a quelle già abbondantemente percorse finora. Stiamo inoltre progettando, da un po’ di tempo a questa parte, di proporre anche un liveset acustico degli Ornaments, che di fatto si tradurrebbe in un vero e proprio concerto parallelo rispetto al live elettrico. Infine stiamo prendendo accordi per realizzare uno split entro la fine dell’anno. Su questo però non mi sbilancio, visto che la cosa non è ancora ufficializzata.

Link:

Ornaments Home Page

Ornaments Facebook Page

Ornaments Bancamp Page